Del Dr. Wendell O.
Belfield DVM per l’Earth Island Journal
La domanda più
frequente che ricevo è: “Quale prodotto commerciale mi può consigliare per
nutrire il mio animale?” La mia risposta standard è: “Nessuno.”
Sono sicuro che i
possessori di animali domestici notino spesso cambiamenti nei loro prediletti
dopo aver usato diversi prodotti della stessa marca di cibo per animali.
Insorgono problemi di diarrea, flatulenza, pelliccia debole, vomito e prurito.
Questi sono sintomi comuni associati ai prodotti commerciali.
Nel 1981, mentre
scrivevo con Martin Zucker “Come avere un
cane più in forma”, ci siamo resi conto dell’alto tasso di effetti negativi
che i prodotti cosiddetti commerciali potevano causare sugli animali. Nel
Febbraio 1990, un giornalista del San Francisco Chronicle, John Eckhouse
approfondì la questione nel trattato "Come i cani e i gatti venagono
ricicalti nel cibo per animali".
Eckhouse scrisse:
“Ogni anno, milioni di cani e gatti americani morti sono trattati insieme a
miliardi di scarti animali da ditte definite “fonti”. Il prodotto finito è
usato per migliaia di prodotti, inclusi cosmetici e cibo per animali”.
I manager delle
varie ditte hanno smentito come sempre. Ma agenzie federali e di stato, inclusa
la Food and
Drug Administration e gruppi medici come l’American Veterinary Medical Association e la California Veterinary Medical Association (CVMA), confermano che gli animali, per
routine, sono resi dopo la morte nei ricoveri per animali o sono eliminati
dalle autorità della salute -- ed il prodotto finito trova frequentemente
utilizzo nel cibo per animali.
Molti enti
governativi trovano infondate contro queste critiche aperte nei confronti degli
alimento commerciale per animali. James Morris, un professore della School of Veterinary Medicine a Davis, in
California, ha dichiarato: “Ogni prodotto
non adatto al consumo dell’uomo viene sterilizzato molto bene, quindi niente
può essere trasmesso agli animali”.
Individui che fanno
certe dichiarazioni non sanno nulla riguardo il business del trattamento delle
carni.
Per sette anni sono
stato ispettore veterinario delle carni per conto del Dipartimento
dell’Agricoltura americano e dello Stato della California. Mi sono barcamenato attraverso sangue, acqua,
pus e materiale fecale, ho inalato la fetida puzza dei mattatoi, ho sentito i
pianti disperati degli animali macellati.
Prima della Seconda
Guerra Mondiale, molti macelli erano “all-inclusive”, cioè il bestiame veniva
macellato tutto in un posto solo. C’era una sezione per carne affumicata,
un’altra per la carne destinata alle salsicce ed una sezione per la concia.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale
l’industria della carne diventò più specializzata. Un macello addetto alle
carcasse, mentre un esercizio separato era addetto alle salsicce. Anche il
trattamento degli scarti divenne a carico di un organismo separato. Non più
sotto la giurisdizione degli ispettori federali della carne è fuori dallo
scrutinio dell’opinione pubblica.
Per prevenire a carne
cattiva di essere reindirizzata all’uso e consumo dell’uomo, coordinazioni governative richiedono che la
carne venga ulteriormente “denaturata”
prima ancora di essere rimossa dai mattatoi ed inviata ai servizi per il
trattamento. Durante il mio periodo da ispettore veterinario, denaturavamo con
l’acido carbolico (un disinfettante potenzialmente corrosivo) e/o con il
creosoto (usato per la conservazione degli alimenti o come disinfettante).
Entrambe le sostanze sono altamente tossiche. In base alle leggi federali sui
controlli della carne, petrolio, cherosene, acido carbolico e citronella (un
repellente per insetti ottenuto dalla pianta di limone) sono tutti approvati
come materiali denaturanti.
Le cattive carcasse
di bestiame, trattate con questi agenti chimici, possono diventare alimenti per
gli animali. Questo avviene perché gli enti adibiti ai trattamenti non sono
controllati dal governo, qualunque carcassa può venire trattata, anche di cani
e gatti. Come ha dichiarato Eileen Laybe del CVMA: “Quando leggete cosa
riportano le etichette di alimenti per animali, leggetele come ‘animali
cucinati e trattati, inclusi cani e
gatti’.”
Alcuni di questi
animali morti (quelli eutanizzati da veterinari) contengono già pentobarbitolo
prima dei trattamenti snaturanti. In base a quanto dichiarano dai ricercatori
dell’Università del Minnesota, il pentobarbitolo di sodio usato per eutanizzare
gli animali non si degrada in seguito alla denaturazione.
Stabilizzatori di
grassi sono introdotti nel prodotto trattato finito per prevenire la rancidità.
Comuni stabilizzatori chimici includono BHA (idrossianisolo butilato) e BHT (idrossitoluene butilato)
-- entrambi causano disfunzioni ai reni e al fegato - – e etossichina, sospetto
cancerogeno. Molti alimenti “semi-umidi” per cani contengono propylene
glycol, il cugino di primo grado dell’antigelo, ethylene glycol, che distrugge
i globuli rossi.
Il piombo appare
frequentemente nel cibo per animali, anche quello da carne di bestiame. Un
trattato dell’Istituto della Tecnologia del Massachusetts, intitolato “Piombo
nel cibo per animali”, dichiara che un gatto nutrito con alimenti commerciali
ingerisce più piombo della quantità considerata tossica per un bambino.
Ho praticato
medicina a cuccioli per più di 25 anni. Ogni giorno vedevo vittime della
propaganda dell’industria degli animali. Ma i professori delle istituzioni educazionali
di medicina veterinaria generalmente supportano un tipo di industria che ha un
po’ di riguardo per la qualità della salute dei nostri amici animali.
Un’ultima parola di
avviso: Carne non adatta al consumo dell’uomo viene anche utilizzata per il pollame. Questo significa che prodotti animali trattati in dubbie
condizioni sono dati in pasto ad uccelli che poi probabilmente finiscono sulle
vostre tavole. Ricordatevelo quando starete per addentare il vostro prossimo
pollo o tacchino.
Il Dr. Benfield si
è laureato all’Istituto di Medicina Veterinaria di Tuskegee (Alabama), ora lavora come privato a San Jose, California. Il
Dr. Belfield ha inoltre fondato il primo ospedale veterinario ortomolecolare*
negli Stati Uniti ed è il co-autore del libro “The Very Healthy Cat Book”.
* La cosiddetta medicina ortomolecolare è una pratica terapeutica nutrizionale. Si
basa sull'uso di aminoacidi, vitamine, sali minerali e su metodi igienico-sanitari, in
quanto - secondo i sostenitori della pratica - molti disturbi e malattie
derivano da sostanze chimiche che possono essere evitate, o da situazioni che
possono essere trattate, a volte curate, riequilibrando l'assetto biochimico
individuale con l'utilizzo di sostanze chimiche naturali (vitamine, minerali
dietetici, enzimi,
antiossidanti,
aminoacidi, acidi grassi essenziali, pro-ormoni, probiotici,
fibre dietetiche e acidi grassi a catena corta intestinali). Molte delle
sostanze usate nella medicina ortomolecolare sono nutrienti essenziali.
(Wikipedia)
Fonte: http://www.pethealthfirst.com/ |