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E’ una delle principali astuzie industriali finalizzate al supporto della nostra demenziale ‘economia della crescita’, e consiste nella commercializzazione di beni appositamente progettati affinché abbiano ‘vita breve. La tecnica della ‘obsolescenza programmata.’ è il tema del documentario proposto di seguito, il quale ne descrive le modalità di attuazione, ricostruisce l’iter economico mediante cui si è affermata e ne sottolinea l’impatto sociale ed ambientale. La visione di questo film suscita la spiacevole idea di essere pensati in funzione delle esigenze sistemiche, piuttosto che di pensare autonomamente. Fino a che punto – infatti – il fenomeno del consumismo è imputabile alla ‘volubilità’ delle persone, e in che misura simili strategie industriali hanno inciso nella formazione della mentalità consumistica? Quali altre tecniche ancora ignote stanno adoperando per manipolare il nostro stile di vita? E alla luce di quanto illustrato nel film siamo certi che i costi di smaltimento dei rifiuti non biodegradabili siano equamente addebitati? Realizzato da Cosima Dannoritzer, Comprare-Gettare-Comprare - Storia Segreta della Obsolescenza Programmata è stato coprodotto da Arte France, Television Española e Televisiò de Catalunya.
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"Babies”, conosciuto anche come "Baby(ies)” e "Bébé( s)”, è un film documentario del 2010 diretto dal regista francese Thomas Balmès. Nella pellicola vengono seguite le vite di 4 neonati, dalla nascita fino a 12 mesi. Due dei bambini provengono da aree rurali, Namibia e Mongolia, mentre due da aree urbane, Giappone e Stati Uniti. Nel film non vi è nessuna scena preparata, solo documentazione.
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Report
Rai 3 - di Paolo Mondani - Lo stato della Città del Vaticano ha tre
bilanci: quello della Santa Sede, quello dello Stato Vaticano, quello
dell'obolo di San Pietro, cioè le offerte che giungono al Papa da tutto
il mondo.
Sono venti anni che è stato introdotto "l'otto per mille" e l'
incasso passa dai 210 milioni di euro del 1990 al miliardo e nove
milioni del 2009.
Ma la Chiesa incassa dallo stato italiano anche nel comparto sanità e
scuole private, esenzione dell'ici, finanziamenti diretti sotto le più
diverse voci.
Lo IOR non è mai stata considerata una banca offshore eppure non
rispetta le leggi internazionali antiriciclaggio. Lo statuto dice che
deve amministrare opere di religione e carità. Ma non disdegna gli
investimenti esteri in azioni e titoli, sopratutto negli Stati Uniti. E
due mesi fa ha impegnato 100 milioni di euro nel bond emesso dalla Cassa
di Risparmio di Genova.
Nel corso della nostra inchiesta abbiamo cercato di fare i conti in
tasca al Vaticano e alla Chiesa italiana, analizzando bilanci, per
vedere quanto entra e come spende.
Questo video è dedicato a tutti gli ex dipendenti della Banca di
Roma già Banco di Santo Spirito già Banca dellla rovina di tante
persone, troppe.
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Per conoscere gli animali da fattoria, l'affetto che sanno dare e ricevere, la loro dignità, la loro bellezza. Un
documentario basato sul libro "Il maiale che cantava alla luna" dello
scrittore di fama internazionale Jeffrey Masson. Adatto a tutte le età,
particolarmente indicato per la visione nelle scuole medie inferiori e
superiori, questo video mostra gli animali "da fattoria" per quello che
sono realmente, esseri senzienti e non "macchine" come sono oggi
considerati negli allevamenti intensivi. Nel video impareremo a
conoscere questi animali, che solitamente non vengono né amati, né
rispettati. Vedremo come vivono in natura, e come vivono invece nella
dura realtà dell'allevamento, ma anche come potrebbero vivere se
venissero rispettati, l'affetto che sanno dare e ricevere, la loro
dignità, la loro bellezza, dentro e fuori. Evitare il loro sfruttamento e
la loro morte dipende solo da noi: basta smettere di mangiarli.
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Quando si incontrano sul proprio cammino pellicole simili, vien da
gridare che il cinema italiano non solo non è morto, ma si ha voglia di
abbassare la testa e volgere lo sguardo altrove, vergognandosi persino
di averlo pensato. Girato interamente nelle valli occitane del Piemonte,
un ex professore decide di trasferirsi con tutta la sua famiglia – una
moglie e tre figli - in un paesino di poche anime, sulle montagne, per
poter vivere secondo natura. Nella diffidenza generale, Philippe e sua
moglie vivono di pastorizia, cercando di raggiungere quel difficile
equilibrio con le cose del mondo e con gli anziani abitanti del posto.
Il film di Giorgio Diritti vale almeno quattro stelle. Una per il
coraggio, due per le difficoltà della distribuzione (il film fa la spola
fra una sala e l'altra di Italia, dove il mercato non sembra
accorgersene, mentre all'estero ha fatto incetta di premi e
riconoscimenti), la terza per la prova corale di tutti gli attori,
bravissimi e non professionisti (eccezion fatta per Thierry Toscan e
Alessandra Agosti), la quarta per risarcirlo moralmente di tutto ciò che
ha subito e per tutto ciò che subirà, nella cecità dei nostri critici e
dei nostri speculatori culturali. "E l'aura fai son vir" - questo il
titolo occitano del film - si riferisce al detto popolare che vuole il
vento una metafora di tutte le cose, un movimento circolare in cui tutto
torna, come rappresentato nel film dalla figura di uno scemo del
villaggio che corre nei prati simulando il gesto del volo. Questa
pellicola, senza scomodare miti e profeti, ha la forza di un trattato
antropologico, ma senza perdersi nella retorica dei buoni sentimenti,
sottolineando piuttosto come la vita si componga di sensazioni
contrastanti e sgradevoli, in un cinismo che contagia, ma rende liberi
da pregiudizi e ipocrisie. Tre aggettivi per descriverlo? Genuino,
inaspettato, meraviglioso. Come le anime salve che descrive, uomini in
cerca di un senso che l'esistenza stessa allontana ogni giorno di più.
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Il nostro è un paese circondato dal mare che importa il
70 per cento del pesce che consuma. E' la conseguenza di una
fallimentare gestione del mare che per due decenni ha consentito uno
sfruttamento delle risorse oltre ogni limite.
Che ha tollerato e tollera numerose forme di illegalità.
Nulla di ciò che accade sarebbe consentito se venisse fatto sulla
terra ferma: bracconaggio travestito da pesca sportiva, pesca
indiscriminata praticata a ridosso della costa che non permette ai pesci
di raggiungere l'età della riproduzione, norme e cavilli che consentono
da anni l'uso di reti proibite.
Il fatto è che in tutto il mondo il pesce è in esaurimento e intere
economie stanno pian piano collassando.
Ma tutto questo avviene lontano dalle nostre tavole, dove il pesce
continua ad essere un cibo a buon mercato, e per questo ne consumiamo
molto.
Nessun cartellino del prezzo o nessun menù però riporta il costo,
molto più elevato di quel che crediamo.
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Attorno al cibo si gioca una partita decisiva per salvare il pianeta, ma noi occidentali sembriamo non rendercene conto, intenti come siamo a desiderare e servire sulle nostre tavole, in ogni stagione, uva e pomodorini pagati a caro prezzo. Importare un chilo di asparagi dal Perù o un chilo di ciliegie dall'Argentina che viaggiano in aereo per arrivare nel nostro piatto, significa lasciare nell'atmosfera 6 chili e mezzo di anidride carbonica emessa dai carburanti fossili. Paghiamo circa 8 euro al chilo le carote grattugiate contenute in una vaschetta di plastica, mentre a chi le produce costano solo 7 centesimi. Cilegie A questo prezzo esorbitante si deve aggiungere anche il pedaggio che si paga alla natura con il massiccio uso della chimica, con l'inquinamento di aria, terra, acqua. Tutto questo per avere prodotti sempre sulle nostre tavole, ma anche sempre più cari, più scadenti dal punto di vista nutritivo e del sapore.
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In Italia siamo 60 milioni di abitanti e macelliamo circa 500 milioni di polli all’anno, 4 milioni di bovini e 13 milioni di suini. Ma siccome non ci bastano il resto lo importiamo. Con il resto s’intende quella carne che serve ad arrivare al centinaio di chili che ognuno di noi mangia. Stessi quantitativi si consumano in Europa e Stati uniti. Ma sul pianeta Terra vivono 6 miliardi e mezzo di persone, molti muoiono di fame, altri che la carne non possono permettersela la vorrebbero. Tra qualche anno diventeremo 10 miliardi, potremmo produrre carne per tutti? C’è chi dice che sarebbe il suicidio del pianeta.
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A capo di una piccola spedizione cartografica
lungo il fiume Ussuri, il capitano Arseniev fa conoscenza con un omino
che vive di caccia nella taiga siberiana. E' un tipo bizzarro, ma
saggio, esperto della regione e privo della famiglia, che è stata
sterminata da un'epidemia di peste. Invitato a fungere da guida, Dersu
accetta e si dimostra subito molto utile: insegna a tutti i segreti
della natura e salva la vita ad Arseniev una notte in cui vengono colti
da una tempesta di vento mentre sono soli e sperduti in una palude. Tra i
due uomini nasce una profonda amicizia.
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La profezia di Celestino è un racconto che intreccia parabola e avventura per offrire un proprio percorso d'iniziazione. Un antico manoscritto, contenente nove chiavi per interpretare l'esistenza, viene scoperto e diviene oggetto di studi e di ricerche. Il governo e la Chiesa peruviani cercano in tutti i modi di distruggerlo e perseguitano tutti coloro che sono in possesso di alcune sue parti. Un insegnante di storia statunitense si lascia coinvolgere nella ricerca del testo completo, per trovare il quale dovrà affidarsi al flusso delle coincidenze della vita di ogni giorno che, una volta interpretate, portano verso il proprio autentico destino. La ricerca comincia sulle Ande e porta a una scoperta tra le rovine nascoste nella profondità della foresta pluviale. Una volta trovate e comprese tutte e nove le chiavi, si avrà una nuova visione della vita e di come sia possibile salvare il pianeta, le sue creature, la sua bellezza.
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Animali veri sono le star di questo eccezionale film per la famiglia, realizzato nello spettacolare scenario della savana africana. Combinando sequenze naturalistiche mozzafiato e di grande impatto con le più recenti tecniche di computer animation, che permettono agli animali di recitare come attori, il film racconta le avventure di un branco di leoni ed in particolare di due cuccioli. La sceneggiatura curata da Simon Nye (Wild West, Men behaving badly) dà un tocco cinematografico ad un’avventura coinvolgente ed entusiasmante.
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Rebecca Hosking, nota documentarista naturalista inglese, affronta il tema della dipendenza dagli idrocarburi fossili delle filiere agro-industriali contemporanee. Video di grande impatto, narra in forma autobiografica il percorso della stessa autrice alla ricerca di un nuovo modello produttivo della sua fattoria alla luce dell'imminenza del picco del petrolio. Fantastiche riprese con esempi di permacultura, agricoltura verticale, orti-giardini giardini-foresta. In uno dei filmati viene trattato anche l'allevamento del bestiame, con ovvio scopo. Noi ci dissociamo da quella parte ma riteniamo che, in genere, il documentario contenga tantissimi spunti interessanti. Buona visione! Si ringraziano per la traduzione in italiano: Agnese Aloise - Stefania Bottacin - Evelina Dezza - Michele Flammia - Deborah Rim Moiso - Dario Tamburrano - Giulio Vignoli che hanno liberamente collaborato in rete.
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Un gruppo di quattordici scienziati, neurologi, medici, teologi, mistici e ricercatori indaga la natura dell’Universo e il mistero che si cela nei nostri pensieri, nelle emozioni, nella materia.La parte documentaria del film, grazie alle sue brillanti interviste (persino JZ Knight, il channel di Ramtha), fornisce la base scientifica e spirituale alla storia della protagonista che è, naturalmente, la storia dell’umanità. Di che cos’è fatto un pensiero? Di che cos’è fatta la realtà? Cosa succede dopo la morte? Che ci faccio qui? Una dozzina di scienziati solleveranno queste domande. Non ci saranno risposte definitive, ma infinite possibilità…
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Dal romanzo omonimo di Michael Blake. Nel 1863, durante la guerra di Secessione, il tenente John J. Dunbar decide di aggregarsi a una tribù dei Sioux. Film epico che nasconde una leggenda (il paradiso perduto), racconta un programma (confondersi con la natura invece di distruggerla) e rappresenta un incubo (distruggere i pellerossa, americani nativi). Esordio nella regia di Costner che sa coniugare le attrattive di un cinema popolare d'azione con la semplicità di un racconto epico che lascia spazio ai sentimenti, ai conflitti psicologici, agli intermezzi umoristici. Si schiera dalla parte giusta senza manicheismo; coinvolge e commuove senza demagogia; suggerisce il sogno (l'utopia) e dà conto del dolore, di quel retaggio di odio e di colpa che fecero delle guerre indiane "il più di sperato degli inferni”. 7 premi Oscar: film, regista, sceneggiatura, musica, fotografia, montaggio e sonoro.
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La condizione del pianeta e i rischi che corre a causa dei gas serra è la scomoda verità che Al Gore si è impegnato a diffondere di persona attraverso un tour che si è esteso ai quattro angoli della terra avviato dopo aver perso (momentaneamente) la corsa alla Casa Bianca. Conscio di andare incontro allo scetticismo delle persone ma forte delle sue ricerche nel campo e di vent'anni di esperienza (già nel 1992 aveva pubblicato il libro Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit sul quale si basa la sua attuale "predicazione") Gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e risposte alla domanda su come affrontare il riscaldamento globale del pianeta. Il ritratto è sconfortante e per questo "scomodo"; scomodo per i governi, che al momento fanno finta di non sentire/vedere/sapere e scomodo per le persone che pensano non ci siano limiti allo sviluppo. In questo clima di scetticismo calcolato, Al Gore appare come un moderno Noè senza arca. Una scomoda verità non è un film da vedere sgranocchiando pop corn, sconfina addirittura dal documentario; è un cine-notiziario realistico quanto agghiacciante. Girato da Davis Guggenheim (regista di alcuni episodi delle serie tv NYPD Blue e E.R. e del lungometraggio Gossip) e ispirato presumibilmente ai film di Michael Moore, Una scomoda verità è una di quelle opere che vanno viste perché riguarda tutti, nessuno escluso. Se proprio dovessimo trovare delle falle, potremmo al limite criticare la scelta di inserire argomenti privati che dipingono l'"ex futuro presidente degli Stati Uniti" come un uomo senza pecche, dedito alla famiglia e alle sorti della terra. Al di là di questo, va apprezzato lo sforzo e la passione nel cercare a tutti i costi di portare l'attenzione pubblica sul dramma che ci attende se non interveniamo immediatamente. Siete pronti a conoscere la verità?
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Dall’alba al tramonto, una giornata per viaggiare attraverso il mondo e gli uomini che lo abitano. Baraka racconta l’umanità attraverso immagini di qualità e classe straordinarie, accompagnate da un commento musicale non meno esaltante. Apparentemente privo di alcun filo conduttore, il film svela lentamente il suo intento: mostrare la disarmante bellezza intrinseca nella natura così come nell’uomo, quale essere vivente e quale essere sociale. La religione e il rapporto con la natura (due cose che coincidono, sotto certi punti di vista) sono le chiavi di volta nella comprensione dell’evoluzione spirituale delle varie compagini dell’umanità, anche nei momenti più cupi della sua Storia – l’Olocausto, la povertà delle favelas, la cementificazione selvaggia. Un’opera incantevole, emozionata ed emozionante. Come la vita stessa.
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Il nuovo brand Disney "Disneynature” presenta il mondo della natura attraverso una serie di documentari. Earth è il primo di questi. Cinque miliardi di anni fa un enorme asteroide cadde su una giovane Terra. L’incidente cosmico generò il miracolo della vita, creando la spettacolare varietà dei paesaggi del nostro pianeta, il caldo, il gelo e l’alternarsi delle stagioni. Seguiremo, attraverso gli occhi di tre "amici animali”, il fantastico viaggio del sole verso sud, partendo nell’inverno artico, in direzione dell’Antartide.
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The Secret, il film di Rhonda Byrne è il nuovo inarrestabile successo di cultura esploso in questi mesi negli USA e destinato a propagarsi presto anche in Europa. Il Fenomeno The Secret è esploso all’inizio di febbraio 2006 quando uno degli show televisivi più famosi d’America, quello di Oprah Winfrey, ha dedicato due puntate consecutive del suo show ai contenuti e ai pregi e alla filosofia contenute nel film "The Secret".
"Frammenti di un Grande Segreto sono stati trovati nel corso dei secoli nelle tradizioni orali, in letteratura, nelle religioni e nelle filosofie. Per la prima volta tutti i tasselli del Segreto compaiono insieme in un’incredibile rivelazione che trasformerà la vita di tutti coloro che ne faranno l’esperienza… Il Segreto propone la saggezza dei maestri del mondo moderno, uomini e donne che l’hanno usato per procurarsi ricchezza, salute e felicità. Mettendo in pratica la conoscenza del Segreto, descrivono come hanno risolto gravi malattie, ottenuto ingenti ricchezze, superato ostacoli e conseguito cose da molti ritenute irrangiungibili."
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Il pinguino imperatore quando è nell'oceano assomiglia piú a un delfino che a un uccello: potente, fluido, con un solo colpo di reni viene fuori dalle acque e scivola con destrezza sul ghiaccio. Trasformatosi in un camminatore maldestro, l'uccello si trova in difficoltà di fronte a ogni minimo ostacolo. La ragione che spinge questo animale a lasciare l'acqua per la terra è quella di garantire la sopravvivenza della propria specie. Ma nell'Antartico, durante l'inverno, il ghiaccio ricopre gran parte della superficie e il pinguino imperatore si trova a dover percorrere centinaia di chilometri tra mille pericoli per portare il cibo ai suoi piccoli.
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Ci
aveva commosso e divertito già con La Marcia dei pinguini, epopea
turistico-amorosa tutta dedicata ai pennuti dell'Antartide. E adesso il
regista francese Luc Jacquet torna a colpirci al cuore, con un nuovo
apologo animalista: non un documentario ma un film di finzione, anche
se con tante immagini della natura in presa diretta, per raccontare
l'amicizia - bellissima, impossibile - tra una bambina e una volpe.
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