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Home » Articoli » Bambini e genitori

Il bimbo ti ascolta fin dal grembo
"Tu sei il solo sostegno del mondo,
perché tu hai la forma della terra.
Da te che esisti in forma di acqua,
l'intero universo è pervaso..."


"...mai più soffriranno i dolori nel grembo materno
Coloro che, degni di lode, in Te sono assorbiti..."


Brani trascritti da antichi inni alla Madre Divina, tratti dai Purana (3000 a. C.)


In ogni donna che porti nel suo grembo un nuovo essere umano, prima ancora che essa sappia di avere avviato una gravidanza, si attiva un'energia materna, una madre segreta che per tutti i nove mesi ed oltre, silenziosamente li protegge e sostiene entrambi, nel loro interesse ed in quello del Progetto Vita.

Non è qualcuno o qualcosa di estraneo alla madre reale, che s'insinua in lei: è ancora lei, o meglio, è un aspetto profondo di lei che si attiva misteriosamente, più collegato, nelle sue conseguenze, alla sua psiche che al suo io razionale, ma non è veramente né l'una né l'altra cosa.

E' quell'aspetto bioenergetico e spirituale di lei ricollegabile all'universo inteso come unità bioenergetica. E' una frazione di quest'unità, di cui la madre reale è parte integrante e costitutiva, come del resto tutto ciò che esiste: essa si risveglia nella donna la fa crescere, la forgia e la sostiene nella sua trasformazione da donna a donna madre, provvede alla crescita e alla protezione del bambino, promuove la comunicazione e la relazione tra i due.

Questa madre segreta, che amo chiamare "madre psicobiologica" (è una definizione riduttiva, ma in parte rende l'idea) è una madre forte e sapiente, che aiuta la madre reale a fare le scelte più giuste per lei e per il suo piccolo, o sceglie essa stessa in sua vece per il bene di entrambi.

E' accogliente, amorevole, contenitiva, previdente, premurosa, nutriente, protettiva, saggia.

E' sì un'energia, ma anche una risorsa ed una forza immensa che si perpetua in tutte le donne dalle origini della creazione. E' l'energia femminile procreativa e materna profonda della donna.

E' ciò che di più ricollegabile esiste con l'aspetto femminile creatore, contenitivo e nutriente di Dio: la Madre Divina, la divinità nella sua essenza più sublime.

A causa e grazie al mio interesse e al mio amore per gli studi delle antiche civiltà matriarcali, non ho potuto fare a meno di constatare, con stupore ed emozione, l'analogia con i concetti e le credenze sottese al culto della Dea Madre, che era concepita come un'energia divina di matrice femminile con funzioni procreative- materne, a quei tempi adorata in quanto controparte dell'aspetto energetico maschile-paterno del divino.

Al di là delle ambivalenze o dell'eventuale rifiuto del bambino da parte della madre reale, quell'aspetto spirituale e bioenergetico del femminile adorato dagli antichi, mi sembra essere sorprendentemente e meravigliosamente identificabile nel sapiente movimento degli ormoni che esso attiva nella gestante dall'inizio della gravidanza, promuovendo un commovente dialogo segreto tra madre e figlio, gradualmente rendendo lei più sensibile, protettiva e nutriente, adatta all'accudimento di un bambino.

Anche nell'uomo la controparte energetica maschile della divinità, creativa, contenitiva e protettiva, al pari di quella di lei si risveglia e si esprime, ma con tempi e modalità diverse poiché il compito del padre, durante la gravidanza, non è quello di contenere fisicamente il bambino ma di contenere psicologicamente la compagna e proteggere entrambi, madre e nascituro, come un secondo utero che li abbraccia. Quindi il lavoro che quest'energia svolgerà in lui sarà finalizzato a modificarne la produzione ormonale per avviare in lui un processo di "maternalizzazione", in modo tale da affinare prevalentemente le sue componenti femminili legate all'affettività, alla sua sensibilità, alla sua intuizione e alla sua capacità di entrare in contatto empatico con la compagna e con il figlio.

Aumenta il suo livello di ossitocina e diminuisce quello del testosterone. Cosa significa tutto ciò negli uomini che si preparano a diventare padri?

"...l'ossitocina li ammorbidisce e rende più sensibili e amorevoli, generando paure interiori. Spesso gli uomini hanno paura di essere diventati deboli, ...hanno bisogno di piangere più facilmente, si sentono più femminili e insicuri. Il testosterone diminuisce. Questi fattori hanno un impatto sulla sessualità: l'aggressività virile dipende dal testosterone e dallo stress...perciò per un verso l'uomo diventa davvero meno forte in certe attività...però egli può essere anche molto più contento se riesce ad accettare questo cambiamento..." (H. Alberti, rivista "Educazione Prenatale").

Inoltre aumenta anche il suo livello di prolattina, ormone che "...induce istinti di nidificazione, comportamenti materni e legati all'accudimento" e riduce la libido, oltre che nella donna, anche nei maschi (M. Jowit).1

L'aumento della prolattina e la diminuzione di testosterone, collegati alla libido sessuale, hanno anche un'altra conseguenza: nella coppia l'uomo riesce più facilmente a concentrare le sue energie sull'affettività, il che è precisamente ciò di cui ha maggiormente bisogno la sua compagna!

La ricercatrice tedesca Helga Blazy afferma che nel padre si verifica anche un aumento dell'estradiolo, perciò ipotizza che si ricrei in lui lo stesso clima ormonale che i maschi hanno nell'utero della loro madre e ciò favorirebbe la sua comunicazione con il bambino prenatale in quanto, inconsciamente, avverrebbe in lui un processo di regressione intrauterina.2

In pratica anche in lui si attiva un'energia che lo trasforma, lo rende gradualmente più morbido, più emotivo e sensibile, più adatto ai suoi nuovi ruoli di accudimento della compagna e del bambino.

Nella gestante: incredibilmente allineata, come vedremo nel prossimo capitolo, con i principi della Psicologia e della Pedagogia sull'ascolto e la comunicazione interpersonale, quella sublime e spirituale madre psicobiologica, è perfettamente sintonizzata sia sulla madre reale sia sul bambino, dei quali registra ogni variazione fisica, psichica ed emozionale, rispondendo loro sempre coerentemente e adeguatamente.

Volendo in questo contesto privilegiare l'osservazione della sua interazione con il bambino, è sorprendente notare come essa utilizzi una vera e propria forma d'ascolto attivo, cioè dimostri di sentire quello che lui sente e proprio per questo sia in grado di rispondergli coerentemente e quindi di farlo sentire voluto, ascoltato, capito, accolto e amato. Riesce a rispondere amorevolmente e coerentemente al bambino perché è silenziosamente centrata su di lui e sa ascoltarlo: una lezione di vita!

Non solo questo: molto prima che a livello cosciente si attivino nella gestante dei pensieri e dei comportamenti materni, lei, che già era stata attiva nelle dinamiche della fecondazione, dal concepimento in poi premurosamente si preoccupa di offrire al bambino tutto ciò di cui ha bisogno, sovente prima ancora che vengano fatte delle richieste.

Infatti, è così sapiente che è in grado di prevenirle: lei sa già in anticipo di cosa necessiterà lungo il percorso gestazionale, durante il parto e dopo la nascita, quindi, con la previdenza amorevole di una vera mamma, predispone nella madre reale la graduale attivazione di una complessa e raffinata alchimia ormonale, in modo tale che nel presente, e nelle diverse tappe del suo cammino futuro il piccolo sia sempre provvisto di tutto ciò che gli occorre: desiderio di lui, accoglienza, contenimento affettivo, benessere, protezione dal dolore durante il parto, gioia nell'incontro visivo con la madre reale, cibo pronto alla nascita, difese dalle malattie.

Vediamo una ad una tutte queste situazioni di accudimento.

Iniziamo a parlare del bisogno del bambino di essere desiderato dai genitori.

Al di là del desiderio reale, pensato ed espresso, di avere un figlio da parte di una coppia, quando si mette concretamente in moto il desiderio di paternità e di maternità nell'essere umano? Qual è il primo elementare segno biofisico di desiderio della sua esistenza che, a livello bioenergetico, verrà ricevuto dal figlio?

Penso sia molto importante il cercare di approfondire quest'argomento perché molti di noi credono di non avere proprio mai ricevuto desiderio, accettazione e amore dai propri genitori. E' necessario riflettere sul fatto che, anche solo perché esistiamo, siamo stati desiderati: nei nostri genitori ci sono state parti più profonde e vere di quelle razionali, meno strutturate mentalmente e meno condizionate dalla loro storia personale, che ci hanno intensamente voluti, ci hanno accolto e si sono prese cura di noi all'alba della nostra vita.

Per l'equilibrio psicologico di molte persone potrebbe essere di grande aiuto il recuperare almeno un poco di quell'amore non ricevuto durante la loro relazione con i genitori.

Osservando le immagini del concepimento riprese con una sonda elettronica si nota che gli spermatozoi corrono tutti spasmodicamente nella stessa direzione, cioè verso l'ovulo, urtandosi nella fretta ma anche sorprendentemente solidali fra loro. Non ci sono conflitti, tutti faticano ugualmente per far giungere a destinazione la loro parte di capitale genetico, racchiuso nella testa. Nessuno cerca di sopraffare o uccidere l'altro. Eppure solo uno di loro sopravvivrà, quello che riuscirà a penetrare la membrana dell'ovulo e a fecondarlo. Gli altri periranno tutti entro poche ore.

E' evidente che in questo movimento di sforzo così "maschile" (mirato, concentrato, diretto) dello sperma dell'uomo, non appare importante la vita del singolo ma l'obiettivo, cioè la sopravvivenza della specie, il progetto-vita: è uno sforzo generoso, sublime, esemplare, di una parte profonda dell'uomo. E'anche un gesto fondamentalmente riqualificante e simbolico di ciò che lui davvero è nella sua essenza, in cui lui dimostra di essere sostanzialmente diverso da come si presenta in quest'attuale epoca storica di disfacimento dei valori e di non rispetto della vita; in questo gesto egli, per un bene più grande, va oltre il proprio egoismo fino al sacrificio di sé.

Tuttavia di questo movimento biofisico del suo sperma, così proteso verso il concepimento dell'ovulo, mi sento di sostenere anche una seconda chiave di lettura, pur non escludendo la prima. La scienza non sarà probabilmente mai in grado di dimostrarlo, ma io ritengo molto probabile che, sempre a livello profondo, le energie paterne dell'uomo inizino ad attivarsi proprio in quel fatidico momento: quando cioè i suoi spermatozoi corrono verso l'ovulo per portare una parte di se stesso, affinché dall'incontro possa perpetuarsi la specie... però in un'altra singola creatura.

E' quest'ultimo concetto quello che fa la differenza e che mi ha fatto riflettere. Personalmente ritengo che non sia lontano dalla verità interpretare tutto ciò come un primo istintivo e inconscio desiderio di paternità, un segnale profondo del suo desiderio di prole, una prima sottile manifestazione di desiderio di un figlio. Il fatto che sia "sottile", cioè poco visibile, non significa che non sia forte: la foga e la tensione di quella corsa ci comunicano un messaggio tutt'altro che debole!

Sono convinta che quando nelle tematiche relative alla gravidanza la figura del padre cesserà di essere considerata di minor rilievo rispetto a quella della madre e saranno maggiormente divulgati e approfonditi gli studi già compiuti su di lui, essa sarà rivalorizzata nei suoi ruoli e nelle sue funzioni relative al percorso che va dal preconcepimento alla nascita del bambino; allora emergerà in tutta la sua importanza anche quest'aspetto della paternità inconscia risalente alla fase preconcezionale e ci si accorgerà che essa gioca un ruolo imprescindibile nella comprensione dell'uomo e dell'uomo-padre, con conseguente promozione di una migliore relazione padri-figli.

Parlando di lui potremo, con più naturalezza di quanto facciamo ora, fare riferimento al padre psicobiologico e spirituale che esiste in lui e che sacralizza il suo ruolo in modo paritario a quello della donna.

Invece l'istante in cui l'ovulo materno, "...con un movimento bioenergetico tutto femminile, accoglie uno spermatozoo, simbolicamente riproduce il desiderio del figlio da parte della madre, mentre la fusione dei due rappresenta l'amore dei genitori uniti nel progetto della creazione del figlio" (M. Ballardini, lezioni nell'ISPPE)

Esso rappresenta un primo passo di preaccoglienza ma anche la nascita di una terza persona. In quel momento nasce la prima cellula che, in termini di patrimonio genetico contiene, in pari quantità, le differenti risorse di entrambi: come dire che i genitori non solo danno corpo al loro desiderio ma anche mettono insieme ciò che sono e ciò che possiedono per creare il figlio.

Il primo trimestre della gestazione è quello che possiamo definire come un periodo di adattamento, caratterizzato dalle ambivalenze e dai malesseri della madre reale.

E' proprio in questi primi tre mesi che, a livelli profondi, avviene l'accoglienza e l'accettazione del bambino, iniziano il dialogo, la relazione, si pongono le basi dell'attaccamento e prendono il via quei processi di trasformazione e maturazione che aiuteranno la coppia ad entrare psicologicamente ed emozionalmente nel loro ruolo genitoriale.

Già dopo un giorno dalla fecondazione il dialogo tra la madre segreta, quella psicobiologica, e il figlio diventa diretto. Il bambino-pre-embrione invia numerosi segnali endocrini alla sua mamma per avvisarla della sua presenza.

"Mamma, sono qui, aiutami!"

Già dopo un giorno dalla fecondazione l'ovaio della madre, in risposta, produce l'EPF (Early Pregnancy Factor), che ha proprietà immunosoppressive. Ma non solo questo, l'EPF è anche associato alla crescita e alla proliferazione cellulare, quindi la madre già mette a punto alcune condizioni favorevoli per aiutare il suo bambino a crescere.

Il bambino contribuisce al lavoro della sua mamma: anche lui vuole vivere, anche lui vuole crescere!  Quindi produce il PAFPlatelets Activating Factor) che favorisce ulteriormente la produzione dell'EPF materno che, come abbiamo visto, lo protegge e lo aiuta a diventare grande.3 (

Non è tutto: il piccolino sa quello che vuole! E la madre psicobiologica lo aiuta a realizzare i suoi desideri. Il bimbo pre-embrione, già 3 giorni dopo la fecondazione, è in grado di produrre l'HCG (gonadotropina corionica) che stimola le ovaie materne a produrre maggiori quantità di progesterone e di estrogeni.

Cosa vuol dire? In pratica, e viene anche da sorridere, significa che il bambino vuole una culla sicura e confortevole...e se la prepara. Manda il messaggio alla sua mamma e non la lascia in pace finché non gli da quello che vuole: allora lei, la madre segreta e amorevole, risponde prontamente facendo diventare la madre reale sicura, e soffice come vuole lui. Infatti, il progesterone tra i tanti suoi effetti, che vedremo più sotto, ha anche quello di inibire la contrattilità uterina, cioè di mantenere l'utero al sicuro da contrazioni inopportune e indesiderabili; invece gli estrogeni fanno diventare la mamma morbida, elastica...comoda!

Contemporaneamente la madre profonda induce la madre reale a ricoprire gli anticorpi del bambino con i suoi propri anticorpi, cosa che essa fa prontamente, in modo che il sistema immunitario non si attivi riconoscendo il piccolo come un corpo estraneo e lo elimini!4

Pensate! Aiuta la madre reale a nascondere e difendere il bambino, a renderlo ... "invisibile", cioè a renderlo irriconoscibile al suo proprio sistema immunitario! Non è incredibile?

Questo momento rappresenta la prima vera accoglienza e il primo accudimento della mamma al suo bambino.

Il piccino percorre tutta la tuba per raggiungere l'utero e annidarvisi. Quando giunge in quello che sarà per nove mesi il suo ambiente di vita il bimbo-blastocisti ha esaurito le sue energie. Deve riuscire a radicarsi nell'endometrio altrimenti morirà. Sarà espulso nel corso della prossima mestruazione: quella donna non saprà mai di avere avuto un figlio dentro di lei, sia pure per pochissimi giorni.

La madre psicobiologica ha già provveduto: l'endometrio si è vascolarizzato, si è ammorbidito, sono stati creati anche degli accorgimenti affinché il piccolino non si stacchi...cioè non cada dal nido! così la piccola morula-figlio può annidarsi tra i suoi veli, la sua prima culla, e continuare a crescere.

Questo momento, invece, rappresenta il consenso formale e amorevole della mamma all'esistenza del figlio, ma anche l'offerta di sé.

La madre non solo gli offre il suo corpo-culla ma gli prepara immediatamente cibo buono, nutriente e adatto a ridargli energia: grazie all'aumento di cortisolo, più evidente dopo la 12ª settimana di gestazione, aumenta, infatti, anche la glicemia, quindi aumentano gli zuccheri.

Al di là delle eventuali ambivalenze o del rifiuto della gravidanza da parte della madre reale, il bambino, a livelli di interazione profondi ha ricevuto da lei accoglienza, cibo accudimenti e amore.

Tutti noi che siamo nati e popoliamo la terra, abbiamo ricevuto da parti profonde di nostra madre un grande sì alla nostra esistenza, siamo stati desiderati, voluti, accolti ed amati al di là delle ambivalenze della madre reale, del suo eventuale rifiuto e di ciò che in seguito possa essere avvenuto nella relazione con lei.

Non dimentichiamoci mai che anche nostro padre, tanto quanto nostra madre, ci ha desiderati e ha voluto che noi esistessimo. Lui pure ci ha contenuti e accuditi durante tutta la gestazione, ma in un modo diverso.

Ci fa solo del bene sapere e tenere sempre presente che all'inizio della nostra vita abbiamo ricevuto tanto amore!

La gestazione va avanti. Essa sapientemente e gradualmente, prende a trasformare entrambi i genitori sin dalle prime settimane di gestazione e prosegue il suo lavoro nel corso del secondo trimestre, previsto per essere caratterizzato dal benessere, così come negli ultimi tre mesi, dove inizieranno i processi preparatori alla separazione. Lei però, come abbiamo già visto nel quinto capitolo, sarà presente e attiva anche nel travaglio, nel parto e alla nascita.

Il piccolo ha bisogno di accudimenti e di entrare in contatto con la sua mamma e lei, la madre profonda, lo sa.

Risponde a quest'implicita richiesta predisponendo le basi della comunicazione tra il figlio e la madre reale: il progesterone aumenta inducendo quest'ultima a rallentare i ritmi delle sue attività quotidiane e a cercare spazi di silenzio e d'interiorizzazione, spesso in contatto con la natura. Può così essere facilitata in lei l'attivazione di quel processo d'introversione che la porterà a calarsi sempre più profondamente in se stessa per entrare in contatto con il suo bambino.

Lei prevedeva che il suo bimbo avrebbe dovuto avere un miglior nutrimento ed un ambiente più favorevole: il progesterone, rallentando la muscolatura intestinale, induce anche un miglior assorbimento delle sostanze nutritizie e, nello stesso tempo, agisce sul centro nervoso del respiro, per cui c'è il 20% in più d'ossigeno.

Ma ancora di più: esso favorisce lo sviluppo della ghiandola mammaria. Questo significa che questa madre amorevole incomincia già a preparare con forte anticipo le condizioni migliori perché anche in futuro, alla nascita, il bambino trovi cibo pronto. Se lo assicura ulteriormente facendo previdentemente aumentare il livello della prolattina sin dalla 4ª, 5ª settimana di gestazione, in modo da preparare per l'allattamento al seno le mammelle della madre reale. Inoltre la prolattina è anche un ormone che induce un comportamento materno e quindi rinforza il lavoro dell'ossitocina, l'ormone dell'amore.

E' ben vero che il progesterone crea una base per la comunicazione tra madre e bambino, ma non basta. La madre psicobiologica sa che il bambino prenatale è un concentrato d'emozioni allo stato puro, che ha bisogno di sentirsi capito, accolto ed amato, che gli occorrono concrete conferme affettive ancora più concrete e dirette da parte della sua mamma e del suo papà.

Abbiamo già visto in che modo essa trasformi l'uomo in padre. Vediamo ora cosa succede alla mamma.

Essa saggiamente affina la sensibilità e la percettività della madre reale alzando il livello degli estrogeni i quali, oltre a renderla fisicamente "morbida", contenitiva, elastica, la sospingono verso la sua sfera emozionale, in modo che possa sentire, interpretare e rispondere adeguatamente ai messaggi che le giungono dalla sfera emozionale del suo bambino.

Essa aumenta anche la produzione delle endorfine, in modo da favorire ulteriormente gli scambi emotivi, soprattutto favorendone il collegamento con la gioia, per iniziare a promuovere l'attaccamento.

Gli estrogeni, assieme alle endorfine, migliorano la capacità d'ascolto materna e l'interazione empatica e affettiva con il bambino.

Inoltre le endorfine proteggeranno mamma e bambino dal dolore e dal trauma del parto.

Infine esse, unitamente all'ossitocina e all'adrenalina, faranno sì che il momento dell'incontro dopo la nascita sia connotato da fortissime emozioni, in modo tale da far proseguire ed aumentare l'attaccamento già iniziato nella vita prenatale.

E' come dire che la madre psicobiologica predispone, con molto anticipo, la situazione ideale, per la madre reale, affinché si realizzi al meglio il parto (Vd. Cap. 5) e il suo incontro d'amore con il figlio.

L'ossitocina, ormone presente nell'atto d'amore e nell'orgasmo sarà altissima in entrambi, la prolattina pure!

Le endorfine, ormoni della felicità, saranno esse pure a livelli eccezionali!

Il bambino spalancherà gli occhi, grazie alla carica energetica che gli dà l'adrenalina, e guarderà la madre.

Anche nella madre l'energia dell'adrenalina amplificherà ciò che sente.

Gli sguardi s'incontrano, le emozioni sono a mille: è amore a prima vista! 5

Ma non basta. Prima della separazione segnata dalla nascita, la madre profonda, aveva da tempo creato le condizioni affinché il distacco non fosse troppo doloroso.

Infatti, nel corso della gestazione si era preoccupata di continuare a fare aumentare l'ossitocina, la quale è necessaria per il parto ma ha anche altri effetti, specialmente sull'umore: da un lato rende la madre reale irritabile e insonne promuovendo in lei, specialmente nell'ultimo mese, il desiderio di uscire dalla simbiosi con il figlio facendolo nascere, e dall'altro inizia ad attivare le prime contrazioni che la faranno entrare nell'ottica del parto dandole il tempo di prepararsi per l'imminente separazione.

Tutto questo e molto altro ancora avviene nella triade genitori-bambino durante i nove mesi. Stupefacente? Sconvolgente ? Commovente?...

Domanda: chi, o cosa, ha predisposto tutto ciò?

Qualsiasi risposta riferita alle dinamiche biofisiche che si producano in gestazione sarebbe semplicistica e riduttiva.

Riformulo la domanda: chi, o cosa, ha creato e promosso questo progetto che fa muovere gli ormoni in modo così amorevole?

Chi, o cosa, suscita movimento in ciò che è latente e potenziale?




1 " Childbirth unmasked", Ed. Peter Woller, 1993

2 "The International Journal of Prenatal and Perinatal Psychology and Medicine" Mattes Verleg Heidelberg, 2003

3 Edj E., "Dh A Estrogen and Human Implantation" Human Reproduction, 1995

4 Schonauer S., Laureataci G., "Immunobiologia della gravidanza", CIC Ed. Intern., Roma, 1985.

Merialdi A., Melpignano M., "Problemi immunologici in gravidanza, in Ginecologia e Ostetricia", Monduzzi Ed., Bologna, 1987.

Redman C. W. G., Sargent I. L., Starkey P. M., "The human placenta, a guide for clinicians scientists", Blackwell Sci. Publ., Oxford, 1993.

5 Vi ricordo che nel parto in epidurale il dolore viene sedato e quindi non ha la possibilità di raggiungere quei picchi che faranno aumentare la produzione ormonale, perciò le emozioni dell'incontro saranno di intensità minore e il bambino risulterà essere anch'esso meno interattivo con la madre. Con il cesareo la situazione, ovviamente, è ancora più compromessa. In entrambi i casi, cosi come per i bambini nati con forcipe o ventosa, sono necessari moltissimi accudimenti affettivi per potere compensare il trauma subito.




Fonte: http://www.lunasole.org/
Categoria: Bambini e genitori | Aggiunto da: paradisiverdi (20.05.2009) | Autore: Gabriella A. Ferrari
Visto: 5498 | Comments: 2
Commenti in totale: 1
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