Accordo tra Ministero Ambiente e Arma dei Carabinieri per il "telerilevamento"
Da oggi a difesa dell'ambiente c'è un "occhio di telerilevamento" che
facilita i controlli per prevenire i rischi per l'ecosistema e
perseguire chi commette reati ambientali. E' un sistema studiato dal
Ministero dell'Ambiente che andrà a integrare il sistema SITA (Sistema
Informativo per la Tutela dell'Ambiente) già sviluppato dall'Arma dei
carabinieri. Con un accordo firmato questa mattina tra Ministero e
Arma. L'accordo permetterà un costante monitoraggio dell'intero
territorio nazionale a caccia di cave illegali, restringimento degli
alvei dei fiumi, occupazioni abusive, interventi abusivi su
infrastrutture idrauliche, luoghi di scarico di rifiuti solidi e
liquidi.
Si avrà così una enorme fonte di dati di rilevamento che saranno
gestiti attraverso il Portale cartografico nazionale (Pcn) della
Direzione generale della difesa del suolo del Ministero dell'Ambiente.
Per mezzo del PCN il Ministero dell'Ambiente consentirà all'Arma la
consultazione attraverso meccanismi di cooperazione di tutta la base
dati cartografica disponibile ottenuta sia nell'ambito del "Piano
Straordinario di Telerilevamento ad alta precisione" che in altri
progetti di telerilevamento già avviati. Questo - oltre a permettere la
predisposizione di progetti per la prevenzione dei reati ambientali -
consentirà di mettere a punto altri strumenti di carattere legislativo,
amministrativo e tecnico, per la definizione di elementi di comune
interesse. Un esempio di dialogo tra settori diversi della Pubblica
amministrazione volto sia ad aumentare la sicurezza, sia a ridurre
sprechi di risorse e inefficienze.