MILANO - E' cresciuta insieme ai leoni e agli elefanti della
Namibia viaggiando per diversi anni nei posti piu' esotici dell'Africa.
In questi giorni è stato pubblicato in Inghilterra «Tippi: My Book of
Africa» (già stampato negli anni scorsi in Italia dalla casa editrice
White Star col titolo «Tippi, la mia vita in Africa»), libro
fotografico che racconta l'infanzia selvaggia della diciottenne Tippi
Degré, già ribattezzata dalla stampa internazionale «La piccola
Mowgli». Proprio come il celebre personaggio letterario ideato dallo
scrittore inglese Kipling, questa ragazza francese ha vissuto i primi
anni della sua vita «allo stato brado» e ha considerato a lungo gli
animali selvaggi che qui vivono i suoi unici amici. Le splendide foto
presenti nel volume celebrano il suo amore per la vita selvaggia e per
la natura incontaminata.
INFANZIA - Nata nel 1990 a Windhoek, in Namibia, Tippi è figlia
di Alain Degré and Sylvie Robert due fotoreporter francesi innamorati
dell'Africa e dei safari: i genitori decisero di chiamare la loro
figlia come Tippi Hedren, l'attrice protagonista de «Gli uccelli», uno
dei film più famosi di Hitchcock. Fino a quando ha avuto 10 anni Tippi
ha viaggiato insieme ai genitori attraverso molti Stati dell'Africa
subsahariana, passando tanto tempo in Namibia. Nelle foto più
incredibili la piccola Tippi gioca con un leopardo, siede sulla testa
di un enorme elefante oppure scherza con uno struzzo bianco: «E' stato
davvero magico poter vivere liberi nella natura con questa bambina -
dichiara al Daily Telegraph Silvie, la madre della diciottenne
-. E' stata una bambina molto fortunata. Vivevamo solo noi tre assieme
a tanti animali e a così pochi esseri umani».
NESSUNA PAURA - Come racconta Sylvie, già da piccola Tippi non
ha mai avuto paura dei leoni e dei leopardi. Nemmeno quando ha
incontrato per la prima volta Abu l'Africano, il grande elefante
considerato come uno dei re della foresta, ha mostrato timore. Grazie
alla sua innocenza e alla sua immaginazione, è riuscita a conquistarsi
la fiducia e l'amicizia dell'enorme animale: «Non aveva paura -
assicura Sylvie -. Certo non capiva che lei non aveva la stessa stazza
dell'elefante Abu. Lo guardava semplicemente negli occhi e gli
parlava». Una delle foto che la mamma di Tippi ama di più eèquella in
cui si vede la piccola Tippi giocare assieme a Mufasa, un cucciolo di
leone che succhia il suo pollice: «L'anno dopo lo rivedemmo ed era
diventato enorme. Appena vide Tippi le si avvicinò e amichevolmente la
sfiorò con la coda, proprio come fa un gatto, facendola quasi cadere a
terra».
AMBASCIATRICE IN NAMIBIA - Nonostante Tippi abbia lasciato da
otto anni l'Africa, continua ad amare il Continente Nero. Oggi che ha
18 anni, è iscritta all'Università di Parigi «Sorbonne Nouvelle» e
segue corsi di cinema. Magari un giorno girerà un film sulla sua
singolare infanzia e scoprirà che un grande regista francese come
François Truffaut nel 1969 nella pellicola «Il ragazzo selvaggio»
raccontò una storia simile alla sua. O probabilmente ritornerà dove eè
nata: «Tippi crede di essere africana e vuole ottenere il passaporto
della Namibia - affema la mamma -. Vorrebbe divenire un ambasciatrice
per la Namibia. E' proprio come la storia di Mowgli, solo che Tippi
esiste davvero».