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| Home » 2008 » Luglio » 4 » Il Pianeta Verde - ancora non l'hai visto??!
Il Pianeta Verde - ancora non l'hai visto??! | 05:07 |
Verde non come marziano. Verde come prati, montagne. Con ruscelli e
laghi limpidi e accarezzati da una brezza ottimale, gente vestita in
abiti semplici ed essenziali. Questo pianeta secondo Coline Serreau si
trova in un punto del nostro universo ad uno stadio evolutivo molto
molto più avanzato, tanto che non ci sono più macchine, né inquinamento
di altro tipo, non c'è moneta, non c'è Stato, non ci sono gerarchie: il
pianeta viene amministrato e gestito in totale collaborazione ed
armonia ed una volta ogni tanto gli abitanti o dei loro stretti
rappresentanti (non c'è neanche sovrappopolazione naturalmente) si
riuniscono in assemblee per pianificare le nascite, scambiarsi
informazioni sui vari raccolti, scambiarsi materialmente cose e persone
(servizi) a seconda di dove servono e si decide quale pianeta andare a
visitare per imparare qualcosa dagli altri. Nessuno vuole mai andare
sulla Terra, sono oramai 200 anni che nessuno vi si reca più, livello
evolutivo troppo basso. C'è solo una persona che si fa avanti, Mila,
(interpretata dalla stessa Serreau) la quale in verità custodisce un
segreto: la madre era una terrestre. Mila viene così inviata sulla
Terra, esattamente a Parigi e subito scopre una serie di difficoltà
perché sulla Terra ancora si usa la moneta, si mangia la carne degli
animali e quindi ogni cosa che mangia le fa male, e tutti sono convinti
di essere presi in giro quando lei fa loro delle domande. Per fortuna,
mettendo i piedi a mollo nell'acqua corrente e mandando in tilt tutti i
sistemi elettronici del circondario, può comunicare con i suoi sul
pianeta verde, i quali per lo meno le inviano un programma che le
permette di "ricaricarsi" di energie tramite un neonato. E' così che
all'ospedale conosce un medico chirurgo, Max (Vincent Lindon, che vanta
nella sua carriera interpretazioni per registi come Beneix, Lelouch e
aveva già lavorato con la Serreau in La Crisi), che all'inizio
naturalmente la prende per squilibrata, e del quale lei pensa che sia
simpatico e non capisce perché si comporti in maniera tanto innaturale,
poi capisce che deve essere un capo, ecco perché. Ma grazie ad un altro
programma di cui Mila dispone, per "disconnettere" le persone, Max si
rende disponibile ad aiutarla.
Il programma di "sconnessione" è tra le più grandi invenzioni di questo
film e uno dei principali motori comici. Esso consiste nel riportare le
persone alla loro originaria forma mentis, ai loro impulsi e amori
primari, a verità profonde, spogliandoli di tutte le sovrastrutture
imposte dagli altri, dalla società: una specie di ritorno allo stadio
primordiale del modo di pensare e percepire la vita, che per la regista
è evidentemente lo stadio più avanzato. Dal momento dell'incontro con
il chirurgo in poi il film decolla, dando il via ad una serie di gags e
di trovate, alcune delle quali assolutamente esilaranti. Pensate cosa
può succedere se vengono disconnessi alla tv presentatori televisivi e
uomini politici, o se capita ad un'orchestra di musica classica o ai
giocatori di una partita di calcio! O semplicemente ad un conducente di
un' automibile per il quale il dramma più grave nella vita è che gli
hanno strusciato lo specchietto retrovisore.
Inoltre il gruppo si estende e attorno ai personaggi principali si
aggiungono i figli del chirurgo, l'infermiera dell'ospedale e sua
sorella, i figli di Mila venuti in cerca della madre, ma soprattutto
perché si sono innamorati via satellite delle due ragazze, i quali però
vengono lanciati di nascosto da un amico della madre che sbaglia mira e
li fa atterrare in un posto dove loro non trovano nulla di quello che
ha descritto la madre, ma dove anzi ci sono delle persone affabilissime
che vivono alla stessa maniera di mille anni fa: sono atterrati tra gli
aborigeni. Altre avventure li porteranno fino a Parigi. Da dove poi
ritorneranno sul loro pianeta con l'aggiunta di qualcuno..
Alla fine si tratta di una piccola commedia, malgrado
l'intento più profondo di mettere il dito nella piaga di non poche
contraddizioni evidenti che il genere umano sta mettendo in atto contro
la sua stessa incolumità.
Ancora una volta Coline Serreau sceglie una materia che abbia uno
spessore e un interesse con un risvolto sociale, ironizzando acutamente
su tante assurdità e ipocrisie del nostro tempo, e ancora una volta
sceglie per raccontarlo un essere indifeso, assolutamente
incontaminato. Questo personaggio è solitamente il motore di una presa
di coscienza rispetto a queste assurdità e ipocrisie. In La Crisi questa persona era il barbone Michou, in Tre Uomini e una CullaRomuald e Juliette
la donna africana che si rivela più intelligente e più scaltra del suo
"padrone", uomo d'affari. In questo caso Mila rappresenta lo stadio
estremo dell' inconsapevolezza, nei confronti delle convenzioni e allo
stesso tempo il massimo stadio della consapevolezza di come stanno
realmente le cose.
Liberi dalla competizione, dal profitto, dall'ansia di bruciarsi in
fretta consumando il più possibile le proprie energie, gli abitanti del
pianeta verde vivono ben più di 100 anni, mantenendo in esercizio il
proprio fisico, senza stressarlo, senza avvelenarlo. Mica scemi però..E
se la scena iniziale del film ricorda certe scene bucoliche
pasoliniane, e preoccupa la visione misticamente e favolosamente verde
di questo mondo del futuro, che al momento non si presenta invece così
rassicurante, le ultime scene sono un omaggio al cinema di Fellini, con
il suo amore per il circo e i suoi finali danzati, perché ogni
movimento sul pianeta verde è armonioso e acrobatico, e ci lasciano con
un'ampiezza di respiro e di sguardo, sulle capriole degli acrobati, che
danzano magicamente, che non sembrano veri e invece lo sono. A parte
qualche ingenuità e qualche banalità per mantenere fede alle
dichiarazioni programmatiche, il film si ricorda volentieri grazie alla
gioiosa comicità di molte scene e all' ampia veridicità dell'assunto
inziale: stiamo ad uno stadio evoltutivo veramente "Terra Terra". reVision, Raffaella Mastroiacovo
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Visto: 2555 |
Aggiunto da: paradisiverdi
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