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Realizzazione del compost
Il compost, detto anche terricciato o composta, è il risultato della decomposizione e dell'umificazione di un misto di materie organiche (come ad esempio residui di potatura, scarti di cucina, letame, liquame o i rifiuti del giardinaggio come foglie ed erba sfalciata) da parte di macro e microrganismi in condizioni particolari: in particolare presenza di ossigeno ed equilibrio tra gli elementi chimici della materia coinvolta nella trasformazione.
Il processo, detto compostaggio, è controllato ed accelerato dall'uomo. Tra i macrorganismi si annoverano insetti, lombrichi e funghi.
Il compost può essere utilizzato come fertilizzante su prati o prima dell'aratura. Il suo utilizzo, con l'apporto di sostanza organica migliora la struttura del suolo e la biodisponibilità di elementi nutritivi (azoto). Come attivatore biologico aumenta inoltre la biodiversità della microflora nel suolo.
Per avere un buon compost, bisogna ricordarsi che sono gli organismi del suolo a produrlo. Essi, per vivere, hanno bisogno di tre parametri:
* nutrienti equilibrati composti da un misto di materie carboniose (brune-dure-secche) e di materie azotate (verdi-molli-umide) * umidità che proviene dalle materie azotate (umide) ed eventualmente dall'acqua piovana o apportata manualmente * aria che si infiltra attraverso la porosità prodotta dalla presenza delle sostanze carboniose strutturanti (dure)
I residui organici compostabili sono:
* rifiuti azotati: scarti vegetali, di giardino (tagli di siepi, erba del prato...), foglie verdi, rifiuti domestici (frazione umida), limitando i residui di origine animale e mischiandoli bene a quelli di origine vegetale. È così possibile diminuire del 30-40 % la quantita di spazzatura; inoltre molti comuni italiani prevedono una riduzione della tassa sui rifiuti per coloro che dimostrano di praticare il compostaggio; * rifiuti carboniosi: rami derivanti dalla potatura (meglio se sminuzzati con un biotrituratore, altrimenti risulteranno poco aggredibili da parte dei microrganismi), foglie secche, paglia (si terrà da parte accuratamente queste materie e le si mischierà man mano ai rifiuti azotati che si produrranno di giorno in giorno); * fondi di caffè, filtri di tè, gusci di uova, gusci di noci; * lettiere biodegradabili di animali erbivori; * carta, evitando quella stampata (anche se oggigiorno i giornali non contengono più sostanze tossiche) e, soprattutto, quella patinata. * pezzi di cartone (fungono anche da rifugio ai lombrichi); * pezzi di tessuti 100% naturali (lana, cotone), ecc.
Bisognerà rigirare il materiale 2 o 3 volte all'anno per riattivare il processo di compostaggio.
È anche possibile utilizzate il metodo ancestrale della buca nel terreno nella quale interrare gli scarti. Si hanno però molte perdite di azoto che percola nel suolo per lisciviazione.
È fondamentale mantenere il giusto grado d'umidità del materiale, altrimenti il processo sarà rallentato se è troppo secco o troppo umido, inoltre in quest'ultimo caso avverranno putrefazioni indesiderate (processo anaerobico). Per asciugare un cumulo troppo umido si attua un rivoltamento del materiale, per inumidirlo si versa dell'acqua (con la canna da giardino o con un innaffiatoio). Il tempo di maturazione del compost è variabile a seconda delle condizioni climatiche e del tipo di prodotto che si vuole ottenere.
Un compost di qualità mediocre non può essere facilmente utilizzato. Può provocare sgradevoli odori ed essere causa di sovracosti importanti. È dunque indispensabile che il processo di compostaggio sia bene rispettato e seguito.
Il compost come fertilizzante:
Elemento |
Titolo |
Azoto (N) |
0,8 - 2,2 |
Fosforo (P2O5) |
0,3 - 2,1 |
Potassio (K2O) |
0,4 - 1,4 |
Calcio (CaO) |
5 - 15 |
Magnesio (MgO) |
0,8 - 2,2 |
Su base industriale il compostaggio viene utilizzato per la trasformazione in compost di scarti organici, come ad esempio la cosiddetta frazione umida dei rifiuti solidi urbani. Il compostaggio industriale permette un controllo ottimale delle condizioni di processo (umidità, ossigenazione, temperatura, ecc.) e la presenza di eventuali inquinanti nella materia prima (ad esempio residui di metalli pesanti e inerti vari) o microrganismi patogeni per l'agricoltura viene eliminata rispettivamente tramite trattamenti di ulteriore separazione meccanica e trattamenti biologici. Altre biomasse compostabili comunemente sfruttate sono rappresentate dai fanghi di depurazione e dagli scarti della cura e manutenzione delle aree verdi (compost verde). Dati risalenti al 2004 attestano che il 39% del compost prodotto in Italia deriva dall'umido, il 34% dal verde, il 17% da fanghi e il restante 10% da altre biomasse.
Il compost di qualità ottenuto dalla raccolta differenziata dell'organico mediante processo industriale può venire quindi convenientemente sfruttato in agricoltura avvantaggiandosi in tal modo di un fertilizzante naturale ed evitando il ricorso a concimi chimici a pieno campo. Anche il florovivaismo, dilettantesco e professionale, si avvale convenientemente di questo compost. La commercializzazione dell'ammendante compostato è regolata dalla Legge n. 748/84. Il compost viene anche comunemente utilizzato per la copertura delle discariche di rifiuti e per bonifiche agrarie. La digestione anaerobica permette anche di ottenere del biogas utilizzabile quale combustibile.
Lo svantaggio consiste principalmente nella emissione di odori dall'impianto di compostaggio, qualora esso manchi di opportuni filtraggi dell'aria. Inoltre, se non si riesce a utilizzare tutto il compost prodotto in agricoltura, florovivaismo hobbystico e professionale, per bonifiche o per la copertura di discariche come preferibile, l'invenduto deve essere smaltito inevitabilmente in discarica, il che è evidentemente uno spreco di una risorsa preziosa, che diventa invece un costo notevole. La commercializzazione dell'ammendante compostato avviene nel rispetto della legge n. 748/84.
I dati relativi ai quantitativi di rifiuti trattati in impianti di compostaggio in Italia nel periodo 1993-2004 indicano un picco di 2.824.000 t nel 2002, mentre nel 2004 il dato si è attestato a 2.669.000 t di rifiuti trattati con un valore di frazione organica ottenuta pari a 1.958.000 t, frazione che mostra una tendenza pressoché progressiva all'aumento. L'incidenza percentuale del dato relativo al 2004 indica che il 5,4% del totale dei rifiuti è stato smaltito facendo ricorso al compostaggio.
Per dare una idea sui costi di un moderno impianto di compostaggio, si consideri che per costruire un impianto in grado di trattare 25.000 t/anno di rifiuti servendo un bacino di utenza di 400.000 abitanti, il costo è valutabile in 3,4 milioni di euro, cioè circa 130-140 € per tonnellata trattatabile. Un impianto di tal genere richiede un tempo di costruzione e collaudo di 1 anno e garantisce una vita media di 15 anni.
I prezzi del compost variano in relazione al settore di destinazione e agli acquirenti interessati. In riferimento al compost vagliato e sfuso non confezionato, si passa da 2,5 euro/t massimi per il recupero ambientale a 2,5-10 euro/t per l'agricoltura a pieno campo e a 10-20 euro/t per la paesaggistica e il florovivaismo. I privati cittadini possono acquistare compost venduto al dettaglio e miscelato ad altri componenti al prezzo di 30-40 euro/t.
Invece, il compostaggio domestico è una procedura utilizzata per gestire in proprio la frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
Per praticarlo è sufficiente disporre di un lembo di giardino, preferibilmente soleggiato, in cui accumulare gli scarti alimentari della cucina e quelli dell'orto/giardino. In alcuni casi viene utilizzato la compostiera o composter, un contenitore atto a favorire l'ossigenazione e a conservare il calore durante l'inverno. Esistono composter di produzione industriale, ma anche autocostruiti con materiale di recupero.
È possibile effettuare il compostaggio anche senza composter, in un cumulo o in una buca, ma i risultati saranno più lenti e di minore qualità. Il processo di decomposizione è favorito dall'ossigenazione, quindi un periodico rivoltamento del materiale ne mantiene un sufficiente livello di porosità. Quantunque sia possibile introdurre scarti di carne e pesce, in genere l'eccesso è sconsigliato dato che le proteine animali decomponendosi rilasciano un odore sgradevole.
Il materiale ottenuto in 3/4 mesi di compostaggio (più tempo in inverno, meno in estate) può essere usato come fertilizzante per l'orto o il giardino, infatti il terriccio reperibile in commercio è prodotto con un compostaggio industriale, con rivoltamento meccanico, ma i procedimenti ed i risultati sono equivalenti.
La diffusione del compostaggio domestico permette di ridurre in modo significativo peso e volume dei rifiuti solidi urbani che devono essere trasportati e smaltiti. In numerosi comuni italiani il compostaggio viene pertanto incentivato attraverso uno sconto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ai cittadini che lo praticano; alcuni comuni forniscono anche il composter o ne rimborsano l'acquisto.
Fonte: http://it.ekopedia.org |
Categoria: Interessante! | Aggiunto da: paradisiverdi (07.11.2009)
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