I nostri
bisnonni dicevano "il pane è un dono divino”. Ma loro non lo cocevano con
lievito termofilo (Con questo termine si intende la facilità con cui vengono sopportate le alte temperature. Sono termofile le piante meno resistenti al freddo e i batteri che si riproducono solo ad alte temperature, 60°C o anche di più). Questo tipo di lievito apparve dopo la seconda
guerra mondiale.
Quindi
se questo lievito non è comparso molto tempo fa, com’era cotto il pane in tempi
antichi e nel passato un po’ più recente?
Il
famoso impasto dei paesani era fatto di farina di segale, paglia, avena, orzo,
grano. Anche oggi in villaggi sperduti è rimasta la ricetta del pane senza
questo lievito "moderno”. Proprio questo impasto arricchiva l’organismo con
acidi organici, vitamine, minerali, fermenti, fibre, pectina, biostimolanti.
Cuocere
il pane era una specie di rituale. Il segreto della sua cucina tramandata di
generazione in generazione. Quasi ogni
famiglia aveva la sua ricetta. Il pane veniva preparato circa una volta alla
settimana utilizzando vari impasti: segale e avena.
Questo
pane era un po’ grezzo ma l’utilizzo di farina di segale non lavorata
contribuiva a mantenere tutti gli elementi utili presenti nei cereali.
Nei
forni antichi il pane acquisiva un gusto ed aroma indimenticabili. Questo pane
non si induriva e non faceva muffa anche per un anno.
Ma
già da diverse decadi il pane è cotto differentemente e non vengono più
utilizzati impasti naturali ma quelli studiati poi dall’uomo: lievito del genere saccharomycetales. La tecnologia utilizzata nella loro
produzione è abominevole, innaturale. La produzione del lievito si basa sulla
riproduzione in ambienti liquidi nutrienti. La melassa è mischiata con l’acqua,
lavorata con la candeggina, acidificata con acido solforico, ecc. Strani
metodi, certo, sono usati per la cottura dei generi alimentari, specialmente
considerando che in natura ci sono lieviti naturali, dal luppolo, malto, ad esempio.
<L’antico sistema di impasto richiede molto tempo e lavoro, allora si è ricorsi alla fermentazione alcolica con l’uso di funghi o lieviti che si trovano in abbondanza in natura; sono abbondanti nella buccia della frutta che contiene zucchero. Questo processo è iniziato nel Medio Evo e si sono sviluppate monocolture estremamente selezionate di lieviti (es. funghi del genere Saccharomyces ) il cui compito è far crescere il pane il più rapidamente possibile; in tal modo il pane si riempie di aria, diventa morbido e facile da masticare. Il processo di base è a carico degli enzimi beta-amilasi che trasformano i carboidrati in alcol e gas. La formazione di alcol e gasè comune in natura (vino e aceto), ma questo processo non deve avvenire nell’intestino umano (questo contiene alfa-amilasi, che ha il compito di trasformare i carboidrati in acido lattico, come abbiamo detto). Quando un paziente si lamenta di flatulenza, per prima cosa è perché non digerisce bene i cibi, specialmente i carboidrati. Tutte le volte che ci sono gas, c’è anche presenza di tenore alcolico nell’intestino e ciò è dannoso alla salute perché produce una riduzione della capacità di selezione della mucosa intestinale, che potrà assimilare prodotti tossici, sovraccaricando in tal modo il fegato nella sua funzione di disintossicare l’organismo eliminando tale sostanza. Questo disturbo si chiama "dispepsia fermentativa”. NEL CASO SI PERSISTESSE a utilizzare il lievito artificiale, come si fa oggi con il "pane bianco”, possiamo aspettarci, in futuro, un aumento dell’incidenza del diabete, come già diceva il dr. Otto Wolff (Medico tedesco, studioso, per molti anni impegnato nella ricerca di rimedi per lo sviluppo della medicina antroposofica). Quanto si è detto è direttamente in relazione con il processo della fermentazione alcolica del pane che si trova in commercio: comune, integrale o di cereali misti, sono tutti trattati con lievito artificiale.> Traduzione di Mariola Aldé da Forum tres, Anno 13 N°87, 2003 (giornale del Centro de Pesquisa da ciencia dedutiva Goetheanistico-Steineriana)
Gli
scienziati di tutto il mondo hanno già dato l’allarme molto tempo fa, dopo aver
scoperto gli effetti negativi dei termofili sull’organismo. Analizziamo ora
questi lieviti ottenuti da batteri e gli effetti negativi sugli organismi di
coloro che ne fanno uso.
Saccharomycetales
(lievito termofilo), sono utilizzati nell’industria degli alcolici, in
particolare nella produzione di birra. I saccharomycetales purtroppo sono più
resistenti delle cellule dei tessuti. Non si distruggono nel processo di cottura
e non sono annientati dalla saliva. Il lievito che deriva da essi produce
cellule assassine che annientano le cellule sensibili e meno protette mediante
escrezioni di un veleno di piccolo peso molecolare.
Una
proteina tossica agisce sulla membrana plasmatica, aumentando la permeabilità
degli agenti patogeni e dei virus. Le cellule da lievito entrano direttamente
nel flusso sanguigno attraverso il tubo digerente.
Il
lievito termofilo si moltiplica nel corpo in progressione geometrica e lascia i
microrganismi patogeni vivere e riprodursi, opprimendo la normale microflora,
grazie alla quale l’intestino produce vitamine del gruppo B, aminoacidi,
insostituibili in una corretta alimentazione.
Detto
schiettamente è una violazione di tutti gli organi della digestione: stomaco,
pancreas, cistifellea, fegato, viscere. All'interno dello stomaco rivestito con
una speciale membrana mucosa, è resistente agli acidi. Tuttavia, se una persona
abusa di prodotti alimentari contenenti lievito e acido, lo stomaco non può
resistere a questo a lungo. Ustioni porteranno all’apparizione di ulcere,
dolore e sintomi comuni come bruciore di stomaco.
L'uso nei prodotti alimentari di lievito termofilo, contribuisce alla comparsa di calcoli nella cistifellea, fegato, pancreas, stitichezza e tumori. Nello stomaco s’intensificano i processi di decadimento, si sviluppa la
microflora patogena, che rallenta l'evacuazione di masse tossiche dal corpo,
forma sacche di gas in cui si ristagnano
pietre fecali. Gradualmente crescono sotto i livelli delle mucose delle
membrane intestinali.
La secrezione
di liquidi digestivi perde la sua funzione protettiva e riduce quella digestiva.
Le vitamine si sintetizzano ed assimilano in maniera insufficiente, i
microelementi si assimilano in maniera non adeguata, incluso il più importante
fra loro, il calcio. I medici hanno tristemente fatto notare la riduzione di calcio
ne sangue dei bambini. In precedenza se ne trovavano 9-12 unità, adesso non se
ne raggiungono 3!
I
microrganismi patogeni penetrano attraverso le pareti intestinali e si
precipitano nel flusso sanguigno.
Flore
microbiche, fungoidi, virali e parassitarie si instaurano in tutto l’organismo,
violando processi metabolici a livello cellulare e cambiando la composizione
biochimica del sangue. Nel plasma sanguigno appare il limo che rallentata la
circolazione del sangue nei vasi, ove si formano dei microtrombi.
Il
sistema linfatico comincia a logorarsi. Il tessuto nervoso subisce cambiamenti
distrofici.
Appare
inoltre un’altra grave malattia, l’acidosi, che altro non è che una violazione
dell’equilibrio acido-alcalino.
Crescono
sintomi di fatica, l’irritabilità, l’affaticamento fisico e mentale,
nausea, amaro in bocca,
grigiore linguale, gastrite, cerchi neri sotto gli occhi, dolore ai muscoli da
eccesso di acido, perdita di elasticità nei muscoli.
L’organismo
è costretto a combattere con l’acidosi, utilizzando molta energia per
ripristinare l'equilibrio acido-alcalino mediante l’utilizzo dello stesso,
sprecando inutilmente l’importante riserva alcalina: calcio, magnesio, ferro,
potassio, sodio. La rimozione degli elementi minerali alcalini dalle ossa dello
scheletro inevitabilmente porta ad una loro dolorosa fragilità, che è una delle
principali cause di osteoporosi a qualsiasi età.
Infine
giungiamo alle violazioni anatomiche. In condizioni normali il cuore, i polmoni
e gli organi sottostanti, stomaco, fegato, e anche pancreas ricevono un forte
stimolo energetico dal diaframma, che è il principale muscolo della
respirazione, arrivando fino alla quarta e quinta costola. Quando il lievito è
in fermentazione il diaframma non raggiunge il livello desiderato di movimenti
oscillatori, così ci vuole una posizione forzata, il cuore si posiziona
orizzontalmente, la frazione inferiore dei polmoni rimane compressa, tutti gli
organi della digestione a loro volta compressi da un gas gonfiante,
da un distorto intestino.
In
condizioni normali il diaframma, facendo movimenti oscillatori, contribuisce a ridurre
la pressione nel torace, che tira il sangue dagli arti inferiori e superiori e dal
capo per la pulizia dei polmoni. Se limitiamo il suo lavoro, questo processo non
avviene come dovrebbe. Tutto questo contribuisce ad aumentare fenomeni stagnanti
negli arti inferiori, bacino, testa e alla fine porta a vene varicose, trombosi,
ulcere trofiche ed una ridotta immunità.
Degna
di attenzione è l’esperienza dello scienziato francese Etienne Wolf. Nel
periodo di 37 mesi ha coltivato in vitro un tumore maligno utilizzando una
soluzione di lievito termofilo.
Allo
stesso tempo, durante il periodo di 16 mesi, nella stessa soluzione, ma senza
connessione a tessuto vivo, ha coltivato un tumore d’intestino. Come risultato
di questo esperimento è stato rilevato che in questa soluzione le dimensioni del
tumore si raddoppiavano o triplicavano entro una settimana. Ma non appena la
soluzione veniva tolta, il tumore moriva. Così da questo esperimento si è
concluso che nell’estratto di lievito è contenuta una sostanza che stimola la
crescita del tumore.
Non si può tacere riguardo una cosa simile. Oggigiorno ci vengono proposti
prevalentemente pani da "farina raffinata”, ma solo la farina integrale
contiene vitamine del gruppo B, micro e macroelementi ed i germogli hanno una fantastiche proprietà
curative. La farina raffinata è privata di
embrione ed involucro.
In
loro vece troviamo additivi alimentari, surrogati, che non saranno mai in grado
di provvedere alle stesse funzioni di un
prodotto totalmente naturale. La farina raffinata diventa un prodotto che forma
del muco, che giace nel fondo dello stomaco e riempie di scorie tutto l’organismo.
La raffinazione
è un costoso processo, e in più uccide le potenzialità del grano. L’unico
vantaggio è praticamente che la farina non si deteriora facilmente.
La
farina integrale non ha una così lunga data di scadenza, ma non ce n’è bisogno.
Basta conservare il grano e quando ne abbiamo bisogno possiamo ricavarne la
nostra farina.
Per
ritornare ad avere la salute di un tempo, dobbiamo tornare a cuocere il pane
utilizzando un lievito naturale, che otteniamo dal luppolo e malto. Il pane
ricavato dal luppolo contiene tutti gli aminoacidi, carboidrati, fibre, vitamine
Bl, B7, РР necessari. I minerali: sale, sodio, potassio, fosforo,
ferro, calcio ed anche microelementi: oro, cobalto e rame, che partecipano alla
formazione unica di fermenti di respirazione. Apparentemente non a caso la
spiga è chiamata dorata. Il pane fatto tramite impasto di luppolo ha il massimo
effetto estrattivo dei succhi del pancreas, fegato, cistifellea, dei fermenti e
altre sostanze che sono fondamentali per una piena digestione. Una person che
si nutree con questo tipo di pane rimane energizzata, decrementa la presenza di
malattie quali il raffreddore, persino la sua postura comincia a raddrizzarsi,
l’immunità si restaura. Anche Claudio Pozzi scrive: "La lievitazione in pasta acida si ottiene dalla fermentazione di farina di cereali (usualmente grano) ed acqua, spesso agevolata dall'aggiunta di miele o frutta. Al di là di una giusta e piacevole salvaguardia delle tradizioni, accompagnata da profumi e sapori insostituibili, quali sono i motivi che inducono a preferire l'uso della pasta acida non solo ai lieviti chimici industriali ma anche a quello del pur naturale lievito di birra? Più nutriente e digeribile. Per ottenere un pane di qualità, non basta utilizzare farina integrale e biologica, è importante anche il tipo di lievito impiegato. Questo perché la crusca, ricca di acido fitico, ha la caratteristica di legarsi con le proteine e alcuni sali minerali (calcio, ferro, magnesio e zinco) formando "complessi” non assimilabili dall’organismo, quindi il pane che si ottiene risulta più povero e meno digeribile. Quando invece si utilizza per la lievitazione la cosiddetta "pasta madre” (lievito naturale), grazie all'ambiente acido e alla gradualità del processo fermentativo, l'azione complessante dell'acido fitico viene neutralizzata da specifici enzimi (fitasi), con il risultato di ottenere un pane più nutriente e digeribile." Questo ed altro sul pane ed il livito naturale potete leggerlo in questo dossier: I segreti della lievitazione acida
Per saperne di più sugli effetti negativi dei lieviti industriali, consigliamo i libri: "The Yeast Connection: A Medical Breakthrough" (Ed. Vintage Books USA, 1986, solo in inglese per ora)
"The Yeast Connection Cookbook: A Guide to Good Nutrition and Better Health" del Dr. William Crook (Ed. Square One Publishers, 2007, solo in inglese per ora)
Le informazioni
sui danni dell'uso di prodotti a base di pane fatto col "moderno” lievito
lentamente entrano nelle coscienze della gente, anche se lentamente. In molti
hanno cominciato a farsi il pane da soli. Tutto ciò che è nuovo si può trovare
in un passato troppo dimenticato!
Ricetta del pane senza lievito del nostro amico dall'ecovillaggio Rassvet. Produzione di lievito naturale fatto da luppolo, malto e uva, e alcune ricette di panetti senza lievito.
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