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Pulizie di casa senza chimica!
Il bicarbonato è economicissimo soprattutto se di marca NON pubblicizzata. E' interessantissimo leggere le indicazioni e modi d'uso del bicarbonato, leggendo il sito che segnaliamo scoprirete tanti modi di utilizzo e pulizia, veramente efficaci, caratteristiche tecniche e quant'altro serva sapere: http://www.bicarbonato.it/ Un accenno delle sue caratteristiche e proprietà:
CARATTERISTICHE: Solubile in acqua Delicatamente abrasivo Impedisce la formazione dei funghi Ha la grande proprietà di assorbire gli odori Ottimo come antiodorante per piedi e ascelle
COME SI USA: in soluzione acquosa negli spruzzini detergenti fai da te ( attenzione alle miscele di prodotti che si annullano, vedi aceto e acido citrico + bicarbonato ) coadiuva nella sgrassatura delle stoviglie e facilita l'azione dei tensioattivi presenti nel detersivo piatti In pasta acquosa per pulire superfici : frigo, microonde, taglieri cucina, lavabi, ecc. Lasciato in scatola aperta negli spazi dove vogliamo assorbire gli odori o cosparso puro su lettiere per gatti ecc.
BICARBONATO E IGIENE L' alcalinità è indicata da un pH tra 7 a 14. Una soluzione ottenuta da 50 g di bicarbonato sciolti in 1 litro di acqua ha un pH compreso tra 8,1 e 8,6 (a temperatura ambiente). Ciò significa che rende debolmente alcalino l'ambiente; quindi impedisce la sopravvivenza di quei batteri che vivono in ambiente neutro o debolmente acido. Per avere un potere igienizzante superiore, bisogna usare una soluzione concentrata, ricordando che la solubilità massima è 96 g in 1 litro.
IN SINTESI : il bicarbonato ha un potere igienizzante , variabile a seconda della concentrazione con cui viene diluito in acqua e a seconda della temperatura dell'acqua. Una soluzione di 50 gr di bicarbonato sciolto in un litro di acqua ha una modesta azione igienizzante. Una soluzione più concentrata, fino 96 g per litro, aumenta il potere igienizzante. Non va usato con acqua troppo calda, perchè si scompone a temperature superiori a 60°C
ACETO E BICARBONATO Entrambi hanno, da soli, un forte potere sgrassante. Coadiuvano tantissimo alla pulizia di casa, in maniera naturale ed efficace. Sono due prodotti dalla chimica opposta e quindi non vanno assolutamente mescolati. Nelle miscele (acqua, detersivo per i piatti, alcool) vanno usati singolarmente, o uno o l'altro, altrimenti si inattivano a vicenda. Il bicarbonato ha un'azione addolcente sull'acqua che rende i tensioattivi più aggressivi (il detersivo agisce meglio). I tensioattivi sono indispensabili per sgrassare a fondo. L'aceto si può utilizzare sia nelle pulizie che in fase di risciacquo. Attenzione a non usare l'aceto (e gli altri acidi) sul marmo e sul travertino.
CARBONATO DI SODIO Commercializzato sotto il nome di Soda Solvay e chiamato impropriamente “lisciva”, il carbonato di sodio è molto simile nel chimismo al bicarbonato, ma più alcalino e quindi più corrosivo. Ha gli stessi usi del bicarbonato, anche se richiede maggiore attenzione. È consigliabile utilizzarlo come detersivo solo per indumenti da lavoro o tessuti robusti. La forte alcalinità tende a rovinare le fibre dei tessuti, indebolendole, e a sbiadire i colori. Non contenendo poi sequestranti che addolciscano l’acqua, il calcio si deposita sulle fibre irrigidendole e “seccandole”, così da provocarne col tempo la rottura. È invece utile per lo sporco grosso, come i grassi bruciati di caminetti e barbecue, l’unto dei pavimenti di garage e officine, la fuliggine di cappe e aspiratori, i residui d’olio e vino di bottiglie e damigiane. Non va usato su superfici in alluminio legno e cotto, pavimenti non cerati, vasche tubi o piastrelle in fibra di vetro. Essendo moderatamente irritante per naso e occhi, è bene non respirare la polvere che eventualmente si alzi.
PERCARBONATO Dopo avere passato mesi a studiare per tutto quanto il web e a rimpallarci domande su vari argomenti, finalmente a uno sciagurato di noi che aveva in casa una confezione di percarbonato di Officina Naturae è venuto in mente di leggersela. Visti i mesi passati a studiare l'ha finalmente capita! Ecco quindi chiarezza e risposte per quanto riguarda il percarbonato venduto da Officina Naturae, Senza enzimi, profumi, sbiancanti ottici ( senza inquinanti ) Azione igienizzante per bucato, stoviglie ed accessori di uso comune Migliora il lavaggio in presenza di acque dure grazie alla presenza di silice lamellare Rispetta i tessuti Igienizza, sbianca e smacchia già a 30°C A temperature comprese fra i 40 e i 60° si scompone in carbonato di sodio e ossigeno. L’ossigeno attivo, che si forma per il solo effetto della temperatura e senza bisogno di altri attivatori chimici, scompone ed elimina le macchie, oltre ad avere un’azione igienizzante. Si presenta in commercio come una polverina bianca e generalmente non è venduto puro, ma addizionato ad altre sostanze inerti perché è instabile e rischierebbe di decomporsi prima di essere sciolto in acqua per l’uso. Purtroppo non è di facile reperibilità, almeno per il momento, anche se sta pian piano sostituendo il perborato nella formulazione dei detersivi commerciali. Si può comprare in internet, nei negozi biologici, oppure bisogna cercare se è contenuto in additivi che riportano la dicitura “all’ossigeno attivo” (qualche volta è scritto col suo nome inglese sodium carbonate peroxide). È possibile utilizzarlo sia in lavastoviglie che in lavatrice, nel bucato a mano o nel pretrattamento delle macchie. Tuttavia, visto che in acqua calda si scompone in ossigeno e soda, è consigliabile soprattutto per le fibre resistenti, i colori solidi e in dosi non eccessive. Queste ultime dipendono anche dalla purezza del prodotto: se il percarbonato è presente in alta percentuale, le dosi possono essere minori, diversamente si possono aumentare se è addizionato a molta sostanza inerte. Per questo consigliamo di controllare sempre la percentuale di percarbonato presente nel prodotto, anche per fare una comparazione proporzionale a livello di prezzo.
LISCIVA Il termine lisciva identifica una miscela di ingredienti (carbonato di sodio, saponi, tensioattivi ecc.) che ha origini antiche e si è modificata nel corso dei decenni. Non essendo codificato e registrato (INCI), chiunque può realizzare e chiamare lisciva qualsiasi miscela che contenga più o meno soda, saponi e altri ingredienti. Tradizionalmente veniva ottenuta per soluzione con acqua calda o cottura o macerazione della cenere e oggi è stata “riscoperta” e qualcuno la usa. La soluzione ottenuta dalla cenere è fortemente alcalina perciò va usata con precauzione. Ha sicuramente un effetto sgrassante ma è poco adatta ai tessuti moderni. L’uso della lisciva era concepibile nel passato quando erano diversi i tessuti, lo sporco, la frequenza di lavaggio e l’azione meccanica. Inoltre non è garantita l’assenza di nocività sulle persone e sull’ambiente, anche per la presenza di possibili fosfati. (Non è detto che le nostre nonne non inquinassero, ma allora il problema si poneva meno perché i bucati erano più ridotti e soprattutto la popolazione mondiale non era quella di oggi).
I NOSTRI CONSIGLI Controllate le etichette dei vostri detersivi biologici, sia lavatrice che lavastoviglie. Molto spesso il percarbonato è già presente, la sua quantità e relativa azione quindi è più che sufficiente per normali bucati, normali azioni sbiancanti e igienizzanti. Si consiglia l'uso di percarbonato aggiuntivo solo in quei casi in cui si necessita di una maggiore o particolare efficacia, tipo macchie colorate e/o vecchie, ovvero quando la biancheria si è “ingrigita” e si vuole riportarla al candore originale.
ACETO L’aceto è un miscuglio di sostanze tra le quali l’acido acetico che gli conferisce il caratteristico odore. Gli aceti da tavola – che si trovano comunemente nei supermercati – presentano una concentrazione di acido acetico variabile tra il 5% e l’8%. L’acido acetico, per le sue proprietà chimiche, può sciogliere molecole molto diverse fra loro, per questo l’aceto si rivela un ottimo detergente. Il suo ampio spettro di usi, però, necessita di alcune precauzioni: non bisogna usare l’aceto sul marmo, sul travertino e sulle altre pietre a componente calcarea, sui parquet oliati, e non bisogna mescolarlo con sostanze alcaline: bicarbonato, soda, detersivi per la lavatrice e la lavastoviglie e naturalmente, per chi la usa, candeggina o detergenti alla candeggina. Si può usare in aggiunta al detersivo per i piatti a mano – che è neutro – anche per pretrattare lo sporco difficile e nell’ultimo risciacquo di lavatrice e lavastoviglie, quando ormai i detersivi sono stati sciacquati. Mescolato al sale da cucina fa brillare come nuove le pentole in rame. Attenzione: è sconsigliabile, per gli usi domestici, usare l’acido acetico puro, specialmente se in concentrazione superiore al 25%, perché può provocare danni alla pelle, agli occhi, alle mucose e ai metalli.
ACIDO CITRICO È un acido più debole dell’acetico quindi, perché sia efficace, bisogna usarlo a una concentrazione maggiore, tra il 15 e il 20%. È una sostanza assolutamente naturale, infatti è presente in quasi tutta la frutta, in particolare il succo di limone ne contiene il 5-7%. È inodore ed è usato nell’industria alimentare e farmaceutica come acidulante e conservante. Da solo sostituisce 4 prodotti per la casa: il disincrostante l’anticalcare il brillantante l’ammorbidente. Comprandolo in polvere e diluendolo si evita di buttare continuamente bottiglie esaurite. Si presenta sotto forma di piccoli cristalli trasparenti e si può trovare comunemente nella forma anidra o monoidrata; la prima è pura, nella seconda la molecola dell’acido è legata a una molecola d’acqua. Dovendo comunque essere diluito in acqua, la differenza è minima (-10%). Per preparare una soluzione al 15-20% sciogliere 150-200 gr. di acido citrico anidro in 1 litro d’acqua; in caso di monoidrato le quantità diventano 165-220 gr. sempre in 1 litro di acqua. Sarebbe meglio usare acqua distillata, perché il calcare sciolto nell’acqua di rubinetto “impegna” una parte di acido citrico, formando citrato e diminuendone (di poco) la concentrazione. La scelta tra una soluzione al 15% o al 20% è individuale e dipende essenzialmente dalla durezza dell’acqua della propria zona: maggiore è la durezza – e quindi il calcare presente nei rubinetti e negli elettrodomestici – più alta sarà la concentrazione da usare.
OLI ESSENZIALI Gli olii essenziali sono sostanze oleose profumate che si estraggono da parti di piante: fiori, frutti, buccia, radici e foglie. Sono sostanze fortemente concentrate che non devono mai essere usate pure, a parte rarissime eccezioni, per non andare incontro a irritazioni. Hanno proprietà terapeutiche, che non verranno prese in esame in questo studio. Sappiate solo che queste essenze vanno utilizzate con cura e attenzione, in piccole dosi. Particolare attenzione va usata qualora vi siano donne in gravidanza, molto sensibili agli effetti degli olii essenziali, e bambini, che hanno un olfatto molto ricettivo e ne avvertono e assimilano anche le minime tracce. In entrambi i casi gli oli essenziali non andrebbero usati e, se proprio necessario, vanno diluiti molto. Rimane inteso che ammoniaca, acido muriatico, candeggina e quant’altro usiamo quotidianamente in case abitate da bambini e donne incinte sono molto più dannosi. Gli oli essenziali di camomilla, canfora, menta e agrumi sono antagonisti dei rimedi omeopatici, perciò non usateli contemporaneamente. Oppure siate accorti nell’usarli a distanza di un’ora prima e un’ora dopo l’assunzione del rimedio. La conservabilità degli oli essenziali nelle diluizioni è di due-tre mesi, vanno quindi preparati in quantità moderata in modo da consumarli entro tale periodo. Gli oli essenziali non si sciolgono in acqua; si sciolgono invece negli oli grassi, nell’alcool e nel sapone liquido. È sconsigliato mescolarli con aceto e limone perché l’acidità potrebbe rendere inattivi alcuni tipi. In particolare: per disinfettare l'ambiente: cannella, eucaliptus, garofano, ginepro, lavanda, limone, origano, salvia, timo, tea tree contro insetti: basilico, lavanda, limone, maggiorana, melissa contro le muffe: lavanda e geranio Gli oli essenziali vanno comprati oculatamente, per avere un minimo di garanzia che siano prodotti di qualità. Se non conoscete marche valide, rivolgetevi alle erboristerie e nei negozi biologici chiedendo oli essenziali naturali. I prezzi variano a seconda del tipo di olio, in quanto cambia il metodo di estrazione, la quantità di olio che si riesce a ricavare da un frutto o da una radice e anche il prezzo all' origine del prodotto da cui si estrae l' olio.
Detersivo piatti e lavastoviglie fai-da-te
3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco • Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi (è più facile se tagliate i limoni a rondelle o li spremete). • Frullarli con un mixer insieme ad un po’ di acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie, frullate a lungo e molto finemente la poltiglia. Controllate l’efficacia del vostro frullatore, altrimenti resteranno residui anche sulle stoviglie. • Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l’acqua e l’aceto e far bollire per circa 10 minuti mescolando, affinché non si attacchi. Quando il preparato si è addensato, metterlo in vasetti di vetro, possibilmente ancora caldo: si crea un sottovuoto che conserva il detersivo più a lungo.
• Come si usa: o Due cucchiai da minestra per la lavastoviglie. Non mischiate il detersivo fai da te a quello classico per lavastoviglie. o A piacere per i piatti a mano. In caso di stoviglie unte basta aggiungere sulla spugnetta un po’ di detersivo classico per piatti a mano visto che, a differenza di quello per lavastoviglie, può mischiarsi con quello fai da te.
• Attenzione! Alcune persone ci hanno segnalato che il miscuglio rimane grossolano e non lava bene. Ciò dipende dalla potenza del frullatore e dalle caratteristiche della lavastoviglie. Quando la poltiglia è intiepidita, ripassarla al frullatore. • Inoltre è consigliabile alternare a un certo numero di lavaggi, uno con detersivo lavastoviglie bio o tradizionale. Pulitutto e lavavetri fai-da-te Per 500 ml. servono: 100 ml di alcool per liquori 400 ml di acqua distillata 8-10 gocce di detersivo per piatti qualche goccia di olio essenziale a scelta. Miscelare il tutto in uno spruzzino. E' efficace e deliziosissimo! * l'acqua distillata non è sempre necessaria: se l'acqua di casa vostra non è particolarmente calcarea va benissimo. Altrimenti un'acqua dura rischia di lasciare aloni di calcare sulle cose più delicate e visibili, tipo vetri; in questo caso meglio usare acqua distillata. * l'alcool alimentare bianco è inodore e ottimo per questo detersivo, ma parecchio costoso. Se non vi da fastidio l'odore dell'alcool rosa si può usare anche quello. In effetti però lo spruzzino con alcool inodore e oli essenziali è di una piacevolezza speciale!
Fonte: http://biodetersivi.altervista.org/ |
Categoria: Interessante! | Aggiunto da: paradisiverdi (02.02.2009)
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