Al giorno d’oggi molti usano questi pannolini usa e getta che vengono
pubblicizzati e venduti in grandi quantitativi. Ma veramente pochi si chiedono
di cosa siano fatti, se siano adatti ai bambini e all’ambiente o se siano semplicemente
utili per rendere la vita di un genitore sbadato più semplice.
Se si vuole veramente approfondire sui materiali dei pannolini
scopriamo che niente è scritto sui
pacchetti! Interessante, come mai? Anche sui vestiti i materiali sono
menzionati e se, per esempio, nelle mutandine per bimbi non è scritto che sono
100% naturali, molte mamme non li comprerebbero. Quindi che dire dei pannolini?
Il punto è che si usano per i più piccini, che li indossano notte e
giorno e per lunghi periodi! Ma pare non ci siano leggi che obblighino i
fabbricanti di pannolini a segnalarne i materiali sulle confezioni. Navigando
in internet ho trovato un interessante articolo statunitense che riguarda
appunto i suddetti materiali e il danno che essi arrecano all’ambiente. Ve lo
propongo nella sua interezza.
(Dal sito: http://www.parentalnotes.com/index.php?s=poos)
Un articolo sui problemi associati all’uso dei
pannolini usa e getta e sulle eventuali alternative per i genitori. Si
analizzerà concretamente la composizione dei suddetti. L’articolo va inteso
come una “brain storming session” per tutti quei genitori che non hanno mai
avuto modo di pensare a cosa mettono a contatto con le parti più delicate dei
loro bambini.
Cosa succede ai pannolini una volta che escono,
usati, dalle vostre case?
La piccole candide confezioni che portano con se
le pipì e le pupù dei vostri tesori vengono portate direttamente alla discarica
più vicina a casa e lì vi rimarranno per il resto dell’eternità? Veramente, non
sto scherzando, perché nessuno sa quanto tempo impieghino i pannolini a
decomporsi! Il minimo periodo stimato è 20 anni ed il massimo 500.
Questo significa che potete immaginarvi il vostro
bambino, già bello cresciuto, e circondato dalla cacca (parzialmente anche
sua), in quanto con la velocità con la quale genitori come voi e me, gettano
questi fagottini, presto la discarica diventerà sempre più grande e sempre più
vicina a casa nostra.
Di che cosa sono fatti questi usa e getta? Che
materiali costituiscono queste profumate confezioni delle quali non possiamo
fare a meno?
Solo pochi fabbricanti ci danno informazioni
facilmente, no c’è nessuna legge che li obblighi ad informare i consumatori a
riguardo dei materiali da loro utilizzati. Dopo tante ricerche sono riuscita a
trovare qualche indicazione.
Se cominciamo dall’esterno dei pannolini troviamo
lo strato superiore che è fatto di una pellicola di Polyethylene che è a prova
di perdita. Essenzialmente si tratta di una sottile pellicola di plastica.
Apparentemente è necessaria una tazza di petrolio per realizzare la plastica
per un pannolino usa e getta! Così il vostro piccolino si ritrova ad utilizzare
fino a 5-6 tazze della più preziosa risorsa della Terra ogni giorno.
Quindi, per il mero scopo di produrre plastica
che richiederà un’eternità per decomporsi? Siete sicuri che quando il vostro
pargoletto raggiungerà la maggiore età o comunque un’età adeguata per avere un
proprio pensiero, non vi chiederà spiegazioni per un tale svergognato abuso delle nostre care risorse terrestri?
Poi abbiamo vari tipi di salviette ricavate dalla
carta che si coadiuvano con le particelle superassorbenti che analizzeremo più
avanti. E’ un fatto che il vostro bimbo distrugga un albero ogni 6 mesi usando
i pannolini. Quanti figli avete o intendete avere e per quanti mesi dovranno
usare gli assorbenti?
Alcuni pannolini hanno del polipropilene in
prossimità della parte elasticizzata alle gambine. E’ un altro tipo di
plastica, usato nei contenitori delle lavastoviglie. Anch’esso a prova di
perdita. Ora andiamo al nocciolo della questione pannolino: la parte che
permette al culetto del vostro pargolo di rimanere asciutta per un lungo tempo.
C’è una piccola protezione all’interno del
pannolini, coperta da carta ed un velo idrofiliaco e che contiene il
superassorbente. Idrofiliaco significa che attrae l’acqua quindi ecco perché
tutto il liquido che fuoriesce è assorbito dall’imbottitura. L’interno
dell’imbottitura è costituito da superassorbenti quali granuli di Sodium
Polyacrylate. Questi granuli si allargano all’assorbire dell’urina. A
proposito, il Sodium Polyacrylate è stato bandito dall’uso nei tamponi nel 1985 a causa della sua
connessione con la sindrome da shock tossico.
Nessuno sa veramente quale sia l’effetto sulla
pelle dei nostri bambini dell’uso a lungo termine di queste sostanze chimiche.
Alcune possibilità sono: problemi alla pelle, allergie, ecc.
Molti altri fattori compongono i pannolini usa e
getta. In sostanza troviamo residui di agenti candeggianti per renderli più
bianchi, lozioni per renderli morbidi, fragranza per renderli profumati, i
nastri per tenerli allacciati, elastici per le inforcature e cellulosa per
l’imbottitura centrale. Quante complicazioni per l’utilizzo di alcune ore per
poi stare chissà quanto alla discarica.
Quali altri problemi sono stati associate ai
pannolini? Principalmente: contengono una sostanza chimica chiamata TBT
(Tributyltin), si dice distrugga gli ormoni sessuali. Si mormora che se il
vostro bimbo indossasse 5 pannolini al giorno, la sua esposizione alle sostanze
chimiche sarebbe 3,8 volte oltre il limite. Nessuno sa se l’intero ammontare è
assorbito dalla pelle del bambino o no ma è un fatto risaputo che la pelle di
un bambino è più delicata della pelle di un adulto. La stessa sostanza è in
grado di distruggere il sistema immunitario se assorbita da batteri che stanno
contrastando cellule nel corpo. L’altro problema molto serio collegato ai
pannolini usa e getta è che rilasciano sostanze chimiche che possono generare
attacchi d’asma. Si tratta di: toluene, xilene, etilbenzene, stirene e
isopropylbenzene fra le tante. Sono una conseguenza del processo di
fabbricazione. Si consiglia ai genitori asmatici di stare attenti a certi
fattori.
Quali sono le alternative dei genitori? Ecco il grande dilemma. Il problema coi
pannolini è che sono così comodi tanto da farci sentire come se non potessimo
farne a meno. E’ così facile: si cambiano ogni 4 ore, ne facciamo un fagotto e
buttiam via. Nulla più. Dopo tutto quello che avevo letto, ero obbligata a
cercare delle alternative. Non avrei mai e poi mai voluto che mio figlio
crescesse ed avesse qualcuno dei suddetti problemi ed inoltre sentirlo
biasimarmi riguardo ai pannolini, solo perché io avessi ritenuto più comodo farglieli
indossare.
Beh, sono stata piacevolmente sorpresa
nell’osservare il progresso dell’industria dei veri pannolini, quelli naturali.
Così sorpresa che mi sono chiesta come mai avessi speso tanti soldi negli usa e
getta negli ultimi 7 mesi. La mia idea di pannolino era un panno quadrato o
salvietta in una qualche forma d’aquilone col quale si potesse “impacchettare”
il bimbo con delle spillette di sicurezza.
Visitando negozi per bambini locali la mia idea
s’è presto modificata perché hanno panni o salviette (terry nappies) fatti
esattamente come gli usa e getta con velcro ai lati e quindi nessun bisogno
delle spillette. Sono dotati di una spessa spugna nel centro per assorbire.
Grande! E riguardo al pulirli, un inferno?
Il commesso ha detto: “niente di più facile, se ha una lavatrice”. Tutto
quel che c’è da fare è tirar via la popò e poi semplicemente gettarlo in
lavatrice. Si può aspettare di avere 5 o 6 pannolini da lavare, lasciandoli in
un cestino coperto. Se non si ha la lavatrice basta tirar via la popò e dare
una lavata al pannolino sporco prima di lasciarlo a bagno nel detergente. Al
giorno d’oggi i detergenti sono molto potenti, no c’è più bisogno di bollire e
ribollire. Si lasciano immersi per un paio d’ore, poi si getta l’acqua col
detergente e gli si da una ulteriore attenta lavata e, magari alla fine, se vi
aggrada, lasciarli a bagno per un po’ nell’acqua bollente. E’ tutto! Alla fine
una bella strizzata e via ad asciugare. Non è così complicate ed ha un sacco di
aspetti positivi.
Se però tuttavia trovate tutto ciò una seccatura,
ecco fresche notizie: sono ora disponibili delle cose chiamate “nappy liners” (fogliettini
igienici) che si infilano nel pannolino e si gettano nel gabinetto una volta
sporche. Sono fatti di tessuto di
cellulosa e I pannolini non si sporcano neppure troppo usandoli. Si tratta
infatti della vera risposta alle industrie dei pannolini usa e getta.
Ora, se ancora non pensate sia facile, ho io la
soluzione. La lavanderia! Ne avete sicuramente una vicino a casa!
Nota sull’autrice:
Elizabeth Turner è una ragioniera certificata da
licenza. Scrive riguardo una marea di argomenti ed è specializzata nel
preparare lezioni per gli studenti di finanza.
|