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| Home » 2009 » Marzo » 28 » Crisi idrica. Forum mondiale sull’acqua. E in Italia è in corso la privatizzazione dell’acqua.
Crisi idrica. Forum mondiale sull’acqua. E in Italia è in corso la privatizzazione dell’acqua. | 09:08 |
Ma cosa si è detto al Forum di Istanbul? In estrema sintesi: che tra vent’anni, al mondo, berremo uno su due e a determinare chi sarà il fortunato sarà la buona sorte e la capacità militare dello stato di appartenenza. Non è proprio il mondo in cui allevare i proprio pargoli per poi lasciarlo in eredità ai nipoti, non trovate? Nel 2030, insomma, con la concomitanza di più fattori, saremo sempre più gelosi delle nostre risorse idriche e dovremo anche difenderle gelosamente: le estati torride aumenteranno il rischio di siccità e lo scioglimento dei ghiacciai indurrà un pericoloso innalzamento dei livelli idrici di mari e fiumi provocando esondazioni in inverno.
I Paesi arabi sono quelli con meno disponibilità idrica in assoluto (hanno meno dell’1% delle risorse mondiali a fronte di una popolazione del 5%), ma le persone che attualmente non dispongono di acqua dolce potabile a sufficienza sono circa 1,2 miliardi e un altro miliardo e mezzo abbondante di individui ha difficoltà di approvvigionamento per motivi politici o economici. Sarà l’economia, infatti, a giocare un ruolo fondamentale in questa faccenda: solitamente, quando le risorse diminuiscono e cresce la domanda, si alzano i prezzi per ricavarne un guadagno maggiore. I rischi di speculazioni sull’acqua sono seri e molto di più che una semplice ipotesi.
L’oro blu diventerà sempre più richiesto e chi ne avrà così tanto da venderne farà enormi affari, un qualcosa di non paragonabile all’oro nero, al petrolio: dei combustibili fossili potremmo fare a meno (e speriamo vengano banditi presto, per il bene di tutti) mentre dell’acqua no. Le multinazionali si stanno muovendo da tempo e procederanno come hanno sempre fatto: prendono le risorse dove costano meno e le rivendono dove sanno che potranno essere vendute ad un prezzo più alto, senza considerare gli squilibri che così si innescano.
E se pensate che queste cose succedano solo nel Terzo Mondo, vi sbagliate. La privatizzazione dell’acqua è in atto anche in Italia: il bene primario per eccellenza, il 65% del nostro corpo, diviene un prodotto da commercializzare con le solite leggi di domanda ed offerta. Diverse città capoluogo sono già servite dai servizi idrici di aziende private e molte altre sono in procinto di fare questo stesso passaggio. Lo sapevate? Probabilmente no. Eppure è strano che nessuno dei governanti abbia sentito il bisogno di comunicarlo entusiasticamente alla Nazione…
(http://www.eco51.it/)
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Aggiunto da: paradisiverdi
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