Il simbolo universale del Natale è
in realtà un rito di magia simpatica, di provenienza germanica, dove
il rito di offrire doni all'albero, quale incarnazione del divino
durante l'inverno, serviva ai contadini per propiziarsi - in cambio - un buon
raccolto. Le palline quindi altro non sono che simboli dei frutti che
in primavera crescono sugli alberi.
Cosa avviene invece ai giorni
nostri? La maggior parte degli abeti da decorare vengono tagliati dalle foreste
senza neanche le radici, e quando pure le conservano, vengono lo stesso
sistemati in un vaso nell'eccessivamente riscaldato soggiorno di un
appartamento. Pur riempiti di addobbi splendenti, appena passate le feste,
vengono gettati in strada al loro destino.
Pur non sapendo nell'addobbarlo
prima e di maltrattarlo poi, di mettere in atto il rito magico in cui il simile
richiama il simile, come ci dovremmo aspettare che la Natura poi si comporti nei
nostri riguardi?
E’ ovvio che è un piacere di
tutti avere un alberello a casa per le feste, ma se è in grado di arrecare un
simile danno alla natura forse è il caso di non accontentare sempre i nostri
desideri. Se proprio si vuol fare l’albero di Natale magari uno di plastica che
può essere utilizzato per tanti anni senza spendere tanti soldi e senza
arrecare danno all’ambiente, così che anche senza addobbi ci possa ricordare
quanto la Natura
è generosa con noi sempre e non solo a Natale.
(http://ritiancestrali.blogspot.com/)
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