Il clima sta cambiando per il modo in cui le persone
vivono oggi, soprattutto nei paesi più ricchi ed economicamente
più sviluppati. Gli impianti che generano energia per darci elettricità
e per riscaldare le nostre case, le automobili e gli aerei che usiamo,
le fabbriche che producono i prodotti che compriamo, l’agricoltura
che ci fornisce il cibo: tutti questi elementi incidono sul cambiamento
del clima.
ECCO COSA È NECESSARIO FARE PER LIMITARE
I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Nel luglio 2006 il Ministro dell’Ambiente pubblicava,
sul sito del suo ministero, la prima versione del Piano Nazionale di
Assegnazione delle emissioni di anidride carbonica, da lui stesso definito
“coraggioso ma necessario”, pari a 194,02 t di CO2. Purtroppo
il braccio di ferro ingaggiato tra il Ministero dell’Ambiente
e i vertici e i tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico hanno
portato alla stesura del Piano definitivo che il 15 maggio Bruxelles
ha respinto. La Commissione Ue, nel quadro dell’applicazione del
protocollo di Kyoto, ha chiesto all’Italia di ridurre del 6,3
per cento il totale di emissioni di anidride carbonica dell’industria:
da 209 milioni chiesti dal piano del Governo italiano a 195,8 milioni
di tonnellate, il limite consentito dall’Unione europea.
UNA BOCCIATURA CHE SI POTEVA EVITARE
Il settore dei trasporti, che finora non ha contribuito
al raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto, rappresenta
circa il 30% delle emissioni di CO2 in Europa.L’Unione europea
ha proposto di introdurre norme vincolanti per raggiungere l’obiettivo
di emissione di 120 grammi di CO2 per Km.Le emissioni di CO2 generate
dal traffico stradale aumenteranno almeno del 40% entro il 2010 senza
un intervento coordinato e rigoroso che imponga ai costruttori automobilistici
norme più severe, che disincentivi l’orientamento dei consumatori
verso auto sempre più potenti ad alto consumo energetico e che
freni la crescita incessante del traffico stradale.Non è vero
che i maggiori costi per i produttori di auto avranno un impatto negativo
sui loro bilanci. L’obiettivo dei 120 grammi CO2/km non altera
le condizioni di concorrenza, perché coinvolge tutti i produttori
mondiali sul mercato europeo;
semmai introduce un indirizzo innovativo di sostenibilità negli
assetti competitivi dell’industria automobilistica, che sinora
è mancato. Se lo strumento per raggiungere l’obiettivo
dei 120 grammi sarà pensato in un’ottica di integrazione
fra ambiente e sviluppo, i costruttori potranno addirittura incrementare
gli utili attuali.
RAGGIUNGERE QUESTO OBIETTIVO SIGNIFICA CONTRIBUIRE
ALLA LOTTACONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI
Firma anche tuper chiedere al governo italianodi rendere
vincolante il limite di 120 grammi di CO2 al km per le case automobilistiche
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI VERDI
Via Salandra 6-00187-Roma
Ufficio Stampa
Tel. 0642030617, fax 0642004600
Valerio Ceva Grimaldi, 3474850508 - v.cevagrimaldi@verdi.it
Segreteria Organizzativa
Marella Narmucci,
Tel. 0667608978, fax 0667608560 - piazza_c@camera.it
Petizione da firmare e inviare
File in PDF
Petizione Invito a sottoscrivere (primo modello)
File in PDF
Invito a sottoscrivere (secondo modello))
File in PDF
L'articolo è preso dal sito http://www.verdi.it/apps/adesioni.php?save_adesione=1 dove potete firmare una petizione online.
|