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| Home » 2008 » Ottobre » 4 » Il salva-ANIMALI
Il salva-ANIMALI | 04:13 |
L’Italia paese di animalisti? Da domani ha una chance in più di
diventarlo. Esce in libreria “Committed. Autobiografia di un
guastafeste”. L’autore è Dan Mathews, icona internazionale dei diritti
degli animali nonché vicepresidente del Peta (People for the Etical
Treatment of Animals), la più grande organizzazione animalista a
livello mondiale. «Sono molto più eccitato per l’uscita del mio libro
in Italia di quanto lo sia stato per il suo lancio in America» ci
racconta, da Londra, Mathews. Nato nel 1964, californiano, Mathews ha
fatto di tutto nella vita: commesso da Mc Donald’s, attore e
fotomodello in Italia, professore di storia romana materia in cui s’è
laureato: «Studiavo gli animalisti dell’antichità e tornato negli Stati
Uniti, nonostante in Italia avessi buone prospettive come fotomodello e
attore, decisi che da grande avrei fatto l’animalista». Mathews è uno
un po’ matto. Uno che, vestito da coniglio gigante, irrompeva nei
laboratori dove si praticava la vivisezione; o che, agghindato da
prete, gettava scompiglio alle sfilate di moda dove si usavano le
pellicce.
anti vivisezione Primo incarico al Peta? L’occupazione dell’Istituto
Nazionale di Sanità di Washington DC, a metà degli anni 80, per
protestare contro il finanziamento degli studi sul trauma cranico
condotti da Thomas Gennarelli, ricercatore dell’Università della
Pennsylvania. «Gli esperimenti provocavano danni cerebrali a babbuini
con l’obiettivo di replicare gli effetti di un incidente
automobilistico o di un infortunio sportivo». Nonostante i video in cui
le teste dei primati «venivano fatte saltare con tale violenza da far
stramazzare i loro corpi legati come fossero bambole di pezza» - furono
trasmessi da costa a costa, l’Istituto Nazionale di Sanità non condannò
le pratiche e, anzi, dichiarò che gli interessava maggiormente far
arrestare chi aveva fatto irruzione nel laboratorio per rubare i nastri
e renderli pubblici. «Il Peta fu così costretto a intervenire per
bloccare le barbarie e programmò l’occupazione a cui presi parte, la
prima di tante». Il libro racconta le più eclatanti, in un susseguirsi
di imprese per la difesa dei diritti degli animali (http://www.libero-news.it/)
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Aggiunto da: paradisiverdi
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