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Tinture aromatiche
Ed ora qualcosa di speciale per le nostre donne in ecovillaggio! – Ma non solo – Vivere in un ecovillaggio non vuol dire lasciarsi la femminilità alle spalle, al contrario, è appunto la circostanza per scoprirla ancor di più! La natura cela molti segreti pronti a svelarsi non appena ci mostriamo pronti ad ascoltarla. Non ci accingiamo a farlo, parlando della preparazione di una tintura aromatica. Una sorta di profumo naturale realizzato con le erbe che crescono attorno a noi. Cosa certa è che vivendo in modo naturale, nutrendosi con del buon cibo, bevendo acqua buona e senza cloro, respirando aria fresca e pulita, saremmo già profumati come fate! In ogni caso, per chiunque sia interessato, ecco un’altra delle nostre master class. Alcuni ritengono che la tintura alcolica sia la migliore possibilità per quanto concerne una profumeria naturale. L’alcol estrae pienamente ed efficacemente gli aromi, la resina, i coloranti dai materiali vegetali. Il termine “tintura” proviene dal latino “tinctura” e significa colorazione. I materiali migliori per un’infusione alcolica sono: erbe essiccate, legno, semi, the, gemme aromatiche, frutta secca, resina. I pregi principali delle tinture: si possono tranquillamente fare a casa ed il loro aroma molto caratteristico. Il punto è che l’aroma di tintura, paragonato ad un olio essenziale, è più trasparente, meno invadente. Il profumo è più docile e naturale. Per realizzare una tintura bisogna innanzitutto raccogliere i materiali, essiccarli, riporli in un contenitore chiuso ermeticamente dopo averlo riempito di alcol. Successivamente costituire questo contenitore in una stanza, in oscurità, per uno o due mesi… E la tintura è pronta!
E’ovvio
che più i materiali che usiamo sono profumati in partenza e più
aromatica risulterà la nostra tintura. Ma tuttavia anche i materiali
dal profumo debole possono generare un aroma inaspettatamente grazioso! Le
tinture dall’aroma più vivido si ottengono dalle spezie, che contengono
una gran quantità di oli essenziali: cannella, garofano, noce moscata,
cardamomo, ecc. Le spezie è preferibile tritarle, coprirle con l’ammontare equivalente di alcol e lasciarle per 4 settimane. Una menzione per la tintura alla vaniglia: le qualità del suo profumo sono meravigliose, per coloro che amano i profumi dolci.
Erbe essiccate oppure quasi fresche (essiccate appena appena) vengono infuse nella stessa maniera. Attenzione,
una volta essiccati I vostri materiali, se li lasciate inutilizzati a
lungo e poi decidete di farne una tintura, di conseguenza l’esito di
quest’ultima risulterà meno di successo. Meravigliose tinture si
possono ottenere essiccando i fiori, per esempio i boccioli di rosa. Un
buon risultato si ottiene anche dalla citronella, la quale tintura. Un
buon risultato si ottiene anche dalla citronella, la quale tintura non
ha un aroma acuto, caratteristica invece del suo olio essenziale. Anche
dalle gemme di ribes si possono ottenere eccellenti risultati. Chi non
conosce fin dall’infanzia l’inconfondibile fragranza di questa bacca?! Le
gemme vanno raccolte ad inizio primavera prima che le piante comincino
a coprirsi di foglie, oppure in tardo autunno quando oramai le foglie
le hanno perse. Dopo 3 settimane di infusione, l’aroma del ribes
risulterà particolarmente distintivo. Anche una variante “marina”
può essere considerata. Per essa abbiamo bisogno di alghe disseccate.
Però, attenzione, la fragranza che si ottiene risulta molto naturale e,
quindi, la tintura va dosata accuratamente, altrimenti potreste odorare
vagamente di pesce.
Le
radici possono donare un aroma deliziosamente piacevole. E’ vastamente
conosciuto il profumo della radice di iris, altrimenti detta radice di
viola. La preparazione richiede che le radici vengano preliminarmente
essiccate e tagliate a cubetti. Fatto è che si comincia a
sviluppare l’aroma solo dopo 2-3 anni di giacenza in un luogo fresco ed
ombroso, quindi, se i vostri piani sono seri e a lungo termine, potete
anche cimentarvi con la tintura dalle radici di iris, che si stagionerà
a vostro piacere come un buon vino. Le radici essiccate sono meglio
infuse in alcol a 80 gradi, per 2-3 mesi. Si può sperimentare anche con
le radici di votive (vetiveria zizanioides) ed angelica. Le tinture da
radici hanno un profumo denso e possono servire come stabilizzante
d’aroma. La tintura di angelica è molto buona, ha un leggero olezzo di
albero foreste, molto leggero e trasparente e può essere
tranquillamente mischiato ad altri profumi. Abbiamo descritto
finora una piccola parte delle piante che si possono utilizzare in
questo settore. Se siete curiosi riguardo qualcosa da usare, non dovete
fare altro che sperimentare! Ricordatevi però di scrivere spesso delle
note, le erbe utilizzate, le quantità, ecc. In modo che se
l’esperimento vi sarà piaciuto, potrete ripeterlo o migliorarlo.
***
Vi proponiamo ora una ricetta per una tintura particolare ed interessante, chiamata “Acqua della Regina Ungherese”. Come
riportato in molti testi sui profumi, questa essenza è stata una delle
prime, se non la prima in assoluto, a contenere alcol. La data della
sua creazione risale al XIV secolo. La regina ungherese Erzsébet, madre
di Ludovico il Grande, ricevette in dono un liquido aromatico dotato di
un aroma incredibile e di capacità ringiovanenti. Esistono leggende che
raccontano che questo particolare liquido abbia aiutato la regina a
conservare la propria bellezza. Pare che lei ci facesse pure il bagno.
Forse… Forse… Beh, risulta di sicuro interesse venire a conoscenza della ricetta di questa “acqua” leggendaria. Alcune
enciclopedie contengono indicazioni sul contenuto di un particolare
elemento aromatico: il rosmarino. Nella “Household Cyclopedia” (circa
1880) viene fornita questa ricetta (libera traduzione):
“Prendete
4 misurini di vodka distillata, 3 porzioni di rosmarino (2 porzioni
della parte superiore della pianta ed una di fiori). Uniteli e chiudete
ermeticamente e lasciate infondere per 50 ore al caldo, distillate ed
usate il prodotto per lavarvi la faccia una volta a settimana” Laconico
e semplice.
Roy Genders, nel suo libro “Perfume through the
Ages” ci fornisce una ricetta estrapolata dall’opera “Beckmann’s
History of Inverntions” di John Beckmann, del 1783. La medesima ricetta
è stata resa nota da Septimus Piesse nel diciannovesimo secolo, che
riportiamo in forma originale:
• Rectified alcohol 1 gallon • Otto of English rosemary 2 oz. • “ lemon-peel 1 oz. • “ balm 1 oz. • “ mint 1 drachm. • Esprit de rose 1 pint • Extract of fleur d'orange 1 "
Che tradotto è qualcosa del genere:
- 100 ml of alcol - 26 gocce di olio essenziale di rosmarino - 12 gocce di olio essenziale di limone - 12 gocce di melissa (altrimenti detta erba cedrina, cedronella) - 16 gocce di olio essenziale di menta - 13 gocce di olio essenziale di rosa - 6 gocce di olio essenziale di neroli
Dalla
sua concentrazione possiamo notare che si tratta di una specie di acqua
di colonia. Con un aroma fresco, instabile e che sparisce in fretta.
Questo vuol dire che durante il giorno può essere utilizzato più volte.
E’ riportato che questa Acqua della Regina Ungherese era usata per
profumare vestiti, fazzoletti, ecc. Esiste inoltre una variante
semplificata di questa ricetta. Per esempio sappiamo di un mix do olio
essenziale di rosmarino e lavanda in alcol. Alcuni riportano che invece
dell’olio si possa utilizzare un infuso di rosmarino essiccato o
fresco. Oppure olio essenziale di rosmarino miscelato nell’alcol, con
l’aggiunta di acqua di rosa o lavanda. Oppure infondere in alcol buccia
d’arancia, menta essiccata e rosmarino insieme. Quasi sempre dopo il
processo segue la distillazione.
Possiamo tentare di ricreare questa “leggendaria” ricetta a casa. Anche se la distillazione a casa non riusciamo a farla. Prendete
una bella boccetta e riponetevi fiori essiccati di lavanda, dei piccoli
rami di rosmarino, una scorza di arancia e ricoprite con alcol medicale
96°. Riponete in oscurità per un mese. E poi… Pronto all’uso! Quindi,
tenendo a mente questi ingredienti si può comunque sbizzarrire la
fantasia ed ottenere come risultato un’acqua come quella della Regina
Ungherese. Come quella nella foto, per esempio.
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Categoria: Laboratorio | Aggiunto da: paradisiverdi (22.06.2009)
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