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Pasqua. 21° secolo. In Italia è ancora in uso l'altare sacrificale?
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E arriva la Pasqua. Alcuni si aspettano un po’ di divertimento, qualche bella giornata coi parenti o amici e poi il fatidico pranzo! Altri (gli agnelli) sono condannati nel nome di qualcosa che la gente in fonod nemmeno sa. La gente segue certe tradizioni ed ora ci si chiede da dove provengono e perché. E’ un’abitudine sugeuire senza pensare? Una domanda troppo filosofica, ma non nega i fatti:
Secondo le stime di Agire Ora gli animali uccisi (agnelli, capre e pecore) sono circa 900.000 all'anno, dopo viaggi estenuanti (la maggior parte degli agnelli arriva dall'est). L'uccisione è particolarmente cruenta, dato che gli animali sono lasciati dissanguare per renderne le carni più tenere possibile.
Naturalmente chi si oppone al massacro degli agnelli propone un'idea vegetariana che contempli anche l'astensione dal consumo del pesce e delle altre carni. Se questo non è accettabile per tutti è però importante rendersi conto che chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza di questi cuccioli non è un fatto positivo perché impedisce di capire.
L'uccisione degli animali legata a tradizioni religiose o per scopi rituali è sotto il tiro degli animalisti, come ricorda la LAV (Lega Anti Vivisezione) "la macellazione senza stordimento è permessa per legge nel nostro Paese:
* per motivi rituali (Islam ed ebraismo) * per consumo familiare (volatili e conigli) * di volatili, conigli, suini, ovini e caprini in impianti in deroga a capacità limitata
Ed ora un pò di storia riguardo il motivo per il quale si mangia un agnello. O forse motivo non c’è?...
Gesù ha celebrato la Pasqua con i suoi discepoli probabilmente secondo il calendario di Qumran, quindi almeno un giorno prima – l’ha celebrata senza agnello, come la comunità di Qumran, che non riconosceva il tempio di Erode ed era in attesa del nuovo tempio. Invece dell’agnello ha offerto se stesso, la sua carne e il suo sangue: “Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!” (Gv 1,29). Il suo amore, quell’amore in cui Egli si dona liberamente per noi, è ciò che ci salva. Il gesto nostalgico, in qualche modo privo di efficacia, che era l’immolazione dell’innocente ed immacolato agnello, ha trovato risposta in Colui che per noi è diventato insieme Agnello e Tempio.