Dopo anni di deforestazione selvaggia, costata un impoverimento globale di 70 milioni di ettari – quasi interamente in America Latina – a vantaggio dell’espansione agricola, con l’aggiunta pressante dei cambiamenti climatici e della recessione economica, la gestione forestale si impone come sfida planetaria di urgente attualità. L’ottavo Rapporto FAO (Food and Agricultural Organization) “La situazione delle foreste nel mondo 2009” , oltre a stimare le evoluzioni, promuove una rinnovata gestione sostenibile a garanzia dell’equilibrio tra gli obiettivi di produzione e di conservazione dell’ecosistema.
Nel breve termine tutto il comparto delle foreste, parte integrante dell’economia globale, è stato duramente colpito dalla recessione: la riduzione della domanda di legna e di prodotti legnosi, provocata dal crollo del settore edilizio, si è ripercossa negativamente sugli investimenti industriali e sulla gestione forestale. La contrazione delle nuove costruzioni è iniziata negli Stati Uniti, più che dimezzando il tasso annuo, ma si è allargata anche ad altri paesi, in minore entità. La collegata crisi della produzione di pannelli di legno, mobili, cellulosa e carta nelle nazioni strettamente dipendenti dal mercato statunitense, come il Brasile e il Canada, rende improbabile un prossimo nuovo raggiungimento del picco del 2005-2006.
Questa contrazione economica generalizzata potrebbe diventare prioritaria per alcuni governi e investitori privati inducendoli a ridimensionare o rimandare gli ambiziosi obiettivi ambientali prefissati per tentare di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Le politiche di riduzione delle emissioni conseguenti al degrado forestale spesso infatti dipendono da aiuti finanziari internazionali. La corrente congiuntura può fomentare il disboscamento illegale, ma anche influenzare positivamente le risorse forestali e l’avvio di nuove opportunità. Con la consapevolezza ambientale cresce infatti l’attenzione verso un’economia più verde sensibile a una migliore gestione del settore forestale. Lo sviluppo pianificato della riforma fondamentale delle istituzioni forestali e dell’aumento degli investimenti scientifico-tecnologici dovrà essere sostenuto – secondo la FAO – da rimboschimenti, promozioni dell’uso delle energie rinnovabili da biomassa e di tecniche di bioedilizia amiche del legno.
Allo stato attuale, la superficie forestale è enormemente sovrasfruttata, a causa dell’espansione delle aree agricole e della produzione di energia, nei paesi a iniziale stadio di sviluppo (Sud America, Africa e Asia), mentre è stabilizzata o in crescita in quelli ad economia elevata (Europa e Stati Uniti). Nel Sud America e in Africa, nonostante la differente densità di popolazione, la rapida perdita boschiva continuerà a causa dell’aumento della domanda e dei prezzi dei beni alimentari e dell’energia. In Sud America si espanderanno le coltivazioni agricole e gli allevamenti di bestiame e si produrrà sempre più cibo, mangimi, biocarburanti. Finora le uniche politiche governative di conservazione e riforestazione sono state avviate in Cile su 2 milioni di ettari di terreno e in Uruguay, con 50 mila ettari all’anno, a partire già dal 1987. Sull’Africa graveranno nuove infrastrutture e le emergenze naturali, come le sempre più frequenti siccità, la diminuzione delle risorse idriche e le alluvioni.
In Asia - abitata da oltre metà della popolazione mondiale, con nazioni dalle più densità – il mercato della legna e dei prodotti derivati sarà sostenuto dalla continua crescita demografica ed economica. In Europa, il patrimonio forestale - circa un miliardo di ettari, un quarto di quello mondiale, di cui l’81% in Russia – si accrescerà in seguito alle politiche istituzionali di tutela ambientale, alla dipendenza agricola in calo ed ai livelli di reddito in aumento. Il Nord America, soprattutto gli Stati Uniti, insieme al deficit economico, incluso quello dei prodotti forestali, dovrà fronteggiare le minacce del cambiamento climatico, come l’aumentata frequenza ed intensità degli incendi boschivi, i danni da infestazioni di parassiti e da specie invasive.
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