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Una domanda sulla realizzazione dell'eco-villaggio
seradestateData: Giovedì, 27.01.2011, 21:54 | Messaggio # 1
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biggrin Essendo nuova ho esplorato un pò il forum in lungo e in largo in alto e in basso
ma leggere tutto è un pò dura !
Vorrei capire sinteticamente come si intende procedere alla realizzazione dell'eco- villaggio
e soprattutto la forma giuridica.
Eh già cosa noiosa ma non trascurabile.
Come qualcuno avrà letto io e Dolceritmo semplicemente ci siamo trasferiti in montagna, ristrutturando la casa del nonno e iniziando la bonifica
del terreno (culturale ) circostante.
Abbiamo avuto e ne avremo diverse rognette che mi hanno fatto riflettere.
Ok cosa vuol dire fondare un ecovillaggio in un territorio (l'Italia) che ha il suo ordine giuridico le sue leggi
alle quali sottostanno tutto il territorio e tutti i cittadini?
Non basta andare via " con il sentimento" perchè a qualcuno di questo sentimento
non gliene può fregare meno ...
Magari sto dicendo cose inutili perchè non sono bene informata
ma faccio un esempio:
uniamo le forze per comprare il terreno per costruire l'ecovillaggio che è di tutti...
domani uno dei proprietari cambia idea e ospita l'associazione nazionali cacciatori di fringuelli ...
chi glielo può impedire se la nascita del villaggio è fondata sul "sentire comune" e non su uno "statuto"??
...


L'UNIVERSO E' UN RECIPIENTE SACRO: NON SI PUO' CAMBIARE...
LAO TZU
 
matteo87Data: Venerdì, 28.01.2011, 00:40 | Messaggio # 2
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Io di dico qual'è il mio programma ( sto facendo un ecovillaggio ad personam) sono solo.

-Ho comprato il terreno chiedendo un prestito alla banca (8000 euro poca roba)
-Poi ci metto una casetta (bungalow) che si può costruire (previa autorizzazione del comune) Altri 8000 euro
-Nel frattempo sto piantando alberi di ogni tipo e delimitando il terreno
-Una volta finito di pagare il tutto devo pensare a rendere abitabile l'area... quindi comprare cucina economica (a legna), pannellino solare, cisterna per l'acqua, arredamento ecc..
-E poi IL GRANDE PASSO licenziarmi da un lavoro sicuro ( che al giorno d'oggi è oro) e trasferirmi lì wink
-Se tutto và come previsto entro il 2013 dovrei farcela.

Questo grossomodo è quello che si dovrebbe fare anche in gruppo come vedi c'è poco di giuridico e molto di pratico...il problema piu preoccupante come giustamente dicevi tu sono le persone, creano problemi e non si sà mai cosa aspettarsi dalle persone, per questo vale la regola del pochi ma buoni.
E anche frequentarsi molto prima di imbarcarsi in avventura del genere aiuta a chiarire le idee.
Se ci sono gli stessi obbiettivi condivisi da parte di tutti, se c'è un programma ( o scaletta sul da farsi) da seguire passo passo, il gioco è fatto.

In sostanza io non mi preoccuperei piu di tanto dell'aspetto giuridico che di fatto non crea problemi , quanto dell'aspetto pratico e logistico, che non è poco.

Added (28.01.2011, 00:40)
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Quote (matteo87)
Abbiamo avuto e ne avremo diverse rognette che mi hanno fatto riflettere

a cosa ti riferisci?


Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro .

Messaggio modificato da matteo87 - Venerdì, 28.01.2011, 00:33
 
IrrequietaMenteData: Venerdì, 28.01.2011, 02:04 | Messaggio # 3
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Quote (matteo87)
In sostanza io non mi preoccuperei piu di tanto dell'aspetto giuridico che di fatto non crea problemi , quanto dell'aspetto pratico e logistico, che non è poco.

E qui mi casca l'asino! Occhio, perchè "i controllori dell'ordine sociale" sono sempre dietro l'angolo!
Il suolo che hai comprato è agricolo? O edificabile?

Added (28.01.2011, 02:04)
---------------------------------------------
La casetta che ci vuoi mettere sopra di quale permesso del comune ha bisogno?

 
matteo87Data: Venerdì, 28.01.2011, 02:36 | Messaggio # 4
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Di solito non faccio niente se non sono sicuro di poterlo fare, non sono uno sprovveduto e oltretutto ho parenti che lavorano nel settore.
Per quanto riguarda i proprietari dei terreni confinanti con il mio mi sono premurato di incontrarli prima dell'acquisto, nonostante sia tutto legale quello che ho intenzione di fare, e sono brava gente (è solo un contadino/allevatore che confina con me).
Quote (IrrequietaMente)
Il suolo che hai comprato è agricolo? O edificabile?

Agricolo 5000m2 (metto una foto) e su i terreni agricoli è consento costruire tot mq di stabile ogni tot m2 di terreno ( non mi ricordo esattamente non ho le carte sottomano mi sembra 42mq ogni 4200m2 di terreno) se invece la superfice del terreno supera i 2 ha allora lo stabile suò arrivare a 120mq.
IL CAVILLO sta nel termine "stabile" in quanto se suddetto stabile se pò fà o nun se pò fà è solo l'ufficio tecnico del comune di competenza che lo può dire, quindi previa presentazione (tramite professionista quindi geometra, architetto o ingegnere, nel mio caso mio padre che è geometra) e approvazione di un progetto.
Per esempio a me hanno accettato questo http://www.mondocasette.com/item_8_....oppalco che rientra nei parametri di superficie ed è classificabile come struttura per attività di "giardinaggio".

Per esempio il mio vicino (confinante) ha circa 6ettari e nel corso degli anni ha costruito 3 piccole casette e una stalla senza dire niente al comune e adesso grazie alle foto aeree le hanno viste e o paga la multa piu la sanatoria ( e le puo tenere) o le deve buttare giù.... infatti è un pò disperato poverino non ha soldi e quel posto è tutto quello che ha.

Allegati: 9536400.jpg (214.4 Kb)


Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro .

Messaggio modificato da matteo87 - Venerdì, 28.01.2011, 03:05
 
IrrequietaMenteData: Venerdì, 28.01.2011, 11:14 | Messaggio # 5
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Io non dico mica che sei uno sprovveduto, anzi! Ti auguro invece che ti vada tutto bene!
Io semplicemente non mi fido di quelli che si aggrappano ai cavilli perchè vogliono impedirti di fare una cosa che dovrebbe essere concessa a tutti ovvero il libero accesso alla terra, purchè in modo etico. Cosa che negano alle persone attraverso giri burocratici in cui loro devono darti il permesso anche per respirare mentre tu sei un povero cristo che non vuol far niente di male e vuole avere solo un sacrosanto tetto sopra la testa ma devi girare come una trottola e adeguarti a loro per poi magari fare la fine del contadino di fianco al tuo terreno che poveretto, o paga o rinuncia a tutto (e se uno non ha i soldi cosa fa?).
Si è vero sui terreni agricoli è pemesso costruire limitatamente però se ti dano il permesso...tu come facevi a sapere prima dell'acquisto che il permesso te l'avrebbero dato?
E poi un'altra cosa..anch'io avevo pensato di fare come te e avevo già adocchiato quel tipo di casette ma mi sono posta dei dubbi che mi frenano un pò, a cui tu sicuramente avrai già pensato...del tipo, ma se il comune ti dà il permesso di costruire un fabbricato agricolo o "da giardinaggio" come quello nel link che hai messo, e dopo averlo costruito, qualcuno viene a scoprire che ci vivi e che quindi viene utilizzato in modo residenziale? Cosa succede? Paghi la multa più la sanatoria? E' una cifra considerevole?
E poi un'altra cosa ancora...per dimostrare che lo usi come fabbricato agricolo, dovresti avere la residenza ufficiale in un'altra abitazione che è stata riconosciuta dal comune come abitabile. Ma se per sfortuna uno non ha la possibilità di dichiarare la sua residenza altrove, o rischia e la dichiara lì in quel campo (ma non so neanche se si possa fare), o diventa un "senza tetto" con tutte le conseguenze che ne derivano (ad esempio, mi chiedo poi cosa cambiare rispetto all'accesso alla sanità o all'avere un medico di base).
Questi non vogliono essere attacchi alla tua idea, anzi, io sono dalla parte e vorrei fare la stessa identica cosa che hai fatto tu. Solo che vorrei fare le cose in modo da essere sicura diciamo al 90% di non ritrovarmi poi brutte sorprese!
 
matteo87Data: Venerdì, 28.01.2011, 13:06 | Messaggio # 6
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Ciao smile
allora
Quote (IrrequietaMente)
tu come facevi a sapere prima dell'acquisto che il permesso te l'avrebbero dato?
ha tal proposito ti riporto quanto già detto sopra
Quote (matteo87)
è solo l'ufficio tecnico del comune di competenza che lo può dire, quindi previa presentazione (tramite professionista quindi geometra, architetto o ingegnere, nel mio caso mio padre che è geometra) e approvazione di un progetto.

Quindi semplicemente mio padre(geometra) ha presentato all'ufficio tecnico del comune (bagli di lucca) il progetto della casetta e ho avuto il permesso.

Quote (IrrequietaMente)
qualcuno viene a scoprire che ci vivi e che quindi viene utilizzato in modo residenziale? Cosa succede? Paghi la multa più la sanatoria? E' una cifra considerevole?

In tal caso, bisogna dimostrare di avere la residenza da un altra parte ( ad esempio io lascerò la residenza a casa di mia madre a Firenze) perchè io nel mio terreno faccio "giardinaggio" "orticoltura" ecc.. e la casetta è solo uno stabile agricolo molto ben arredato :).

Nel caso dell'ecovillaggio vero e proprio la faccenda è un pò piu complicata perchè come dicevi tu, se le persone non hanno la possibilità di mantenere la residenza da un altra parte è necessario che sul terreno ci sia almeno 1 stabile ABITABILE adibito a civile abitazione (quindi con numero civico, recapito postale ecc..), dove eventualmente è possibile trasferire la residenza di tutti.

Per esempio, in questo terreno qui,
http://www.immobilverde.it/ita....cts=792 dovremmo andare all'ufficio tecnico del comune di Borgotaro e lì ci diranno se il piano regolatore prevede o no il recupero di quel rudere che si vede nelle foto per renderlo Civile abitazione. E "di solito" non importa se il rudere si trova su un terreno agricolo, se appare segnato sulle loro carte e il piano regolatore lo prevede SI piu ricostruire. e questo è il 90% dei casi.
Se ti dicono di no fine dei giochi. non puoi costruire nulla se non appunto stabili agricoli, ma qui sorge il problema della residenza.

Per questi motivi PRIMA di comprare un terreno è assolutamente necessario informarsi dettagliatamente al comune.

P.S.
Il motto dell'architetto capo ufficio tecnico col quale ho avuto a che fare io è "Da due pietre per terra ci si fà una villa" haha Povera Italia wacko


Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro .

Messaggio modificato da matteo87 - Venerdì, 28.01.2011, 13:20
 
DolceritmoData: Venerdì, 28.01.2011, 13:18 | Messaggio # 7
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trovo questa riflessione, molto utile, perchè la burocrazia è sempre dietro l'angolo, e oggi con i tagli ai trasferimenti ai comuni è ancora più agguerrita, ne so qualcosa io ho avuto 5 anni di rogne burocratiche, ora tutte risolte.
Faccio alcuni esempi l'abitabilità altezza delle stanze metri 2,70, appena muovi un po di terra ti piombano addosso i "forestali" che ti multano.
Se tornassi indietro con l'esperienza acquisita mi comporterei diversamente, ma ormai ho pagato il prezzo da pagare e vado avanti così.
Se a qualcuno del forum può interessare vicino a me c'è una piccola casetta di corte in vendita per 25.000 euro già accatastata con garage e legnaia, tutti i servizi a posto mq 75 circa su due piani(acqua, corrente, telefono, fogne) questa casa con una mano di bianco è l'ideale è a circa 15 minuti dall'ospedale e in un grosso centro però inserita in un contesto isolato tranquillo, io metterei a disposizione il mio terreno per condividere il raccolto.
Se qualcuno è interessato mi mandi un messaggio privato fornirò il telefono del proprietario che abita a Varese.
In questa contrada siamo già in tre tra bionieri creativi culturali, e stanno partendo anche iniziative del tipo forno per il pane che entrerà in funzione dopo Pasqua, altri ragazzi quì vicino hanno aperto un circolo onlus e fanno pizze il venerdi sabato e domenica a prezzi "sociali", sempre quì in contrada è in via di apertura di un centro di energie alternative (sole legna pellet) sto testando i vari pellet per poi formare un gruppo di acquisto collettivo, siamo già arrivati a 12 bancali non penso di superare i tre euro al sacco il che si traduce ad un costo annuale di circa 350-400 euro rispetto ai 700 comprando il pellet ciascuno per conto suo, ed in casa 140 mq abbiamo sempre 20 22 gradi a 700 metri di altezza, per l'estate stiamo studiando un sistema solare per avere l'acqua calda sanitaria a gratis.
Come si può notare le cose da fare sono tante, però l'organizzazione è importante
 
IrrequietaMenteData: Venerdì, 28.01.2011, 14:15 | Messaggio # 8
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Quote (matteo87)
Quindi semplicemente mio padre(geometra) ha presentato all'ufficio tecnico del comune (bagli di lucca) il progetto della casetta e ho avuto il permesso.

si si ok, quello che volevo sapere era se tu avevi presentato il progetto al comune PRIMA di acquistare il terreno. Da quanto ho capito hai fatto proprio così, loro ti hanno concesso il permesso di metterci sopra la casetta e poi tu l'hai acquistato.

Quote (matteo87)
Nel caso dell'ecovillaggio vero e proprio ..... è necessario che sul terreno ci sia almeno 1 stabile ABITABILE adibito a civile abitazione (quindi con numero civico, recapito postale ecc..)

E' vero bisogna andare a informarsi prima al comune, ma secondo me, come nell'esempio della casa di Berceto che hai citato, si tratta di case isolate che non hanno un indirizzo con un numero civico perchè magari non c'è neanche la strada per arrivarci. Ad esempio ho visto delle baite molto isolate dove devi percorrere mezz'ora di strada a piedi nel bosco per arrivarci che non dispongono quindi di un indirizzo e quindi, anche se le compri, poi di fatto non puoi dichiarare di abitarci perchè non sono considerate abitabili, se ho capito bene.
Ma se il rudere del link di Berceto avesse un indirizzo civico perchè ci passa la strada vicino ed è segnato sul piano regolatore come fabbricato recuperabile per renderlo civile abitazione, allora si potrebbe presentare il progetto al comune per il suo recupero (per poter ottenere la residenza per tutti), ma questo implica che quello che ci costruisci sopra deve essere a norma secondo le leggi sull'edilizia per poter ottenere l'abitabilità e quindi la residenza per tutti. E volendo fare tutto in economia, è vero che ci si potrebbe piazzare sopra una di quelle casette del sito "Mondocasette" (ovviamente più grande), ma come la mettiamo con gli impianti? Per poter dichiarare l'abitabilità il comune manderebbe un geometra per verificare gli impianti e qualcuno dell'asl per verificare la salubrità del fabbricato...si potrebbe fare un impianto "a norma"utilizzando la sorgente limitrofa e dichiarare di non voler fare un impianto elettrico? Verrebbe considerata abitabile la casa in questione?
So che queste domande vanno fatte al comune...io espongo i miei dubbi perchè magari qualcuno ne sa di più a riguardo e ci si può così confrontare.

Dolceritmo interessante il progetto! ...Se troviamo un terreno, l'ecovillaggio lo possiamo fare vicino a voi! He he... tongue Come si chiama il paesino?

Quote (Dolceritmo)
Se tornassi indietro con l'esperienza acquisita mi comporterei diversamente

Come ti comporteresti? Cosa faresti col senno di poi?

 
seradestateData: Venerdì, 28.01.2011, 22:46 | Messaggio # 9
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Informarsi è giustissimo , come ha detto John il rosso in un altro post ok buttarsi ma anche informarsi è importante ... ma importante anche sentire più voci
anche per leggere "fra le righe" ...
esempio io e dolceritmo abbiamo avuto problemi con il direttore dei lavori perchè voleva farci isolare la casa per via del risparmio energetico, voleva farci rivestire di cemento la casa ... di legno!!!!
Poi se ne è andato e grazie ad un amico abbiamo trovato un geometra che ci ha spiegato che il discorso del risparmio energetico è legato al discorso del gas ... ma noi non usiamo il gas!!!
Perciò dichiarando l'uso del riscaldamento a stufa il problema non esisteva!!! Ma quello voleva approffittare della nostra sigh" ignoranza


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LAO TZU
 
paradisiverdiData: Sabato, 29.01.2011, 01:03 | Messaggio # 10
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Questo può diventare un discorso lunghissimo!
Come ha detto Matteo in un ecovillaggio la cosa più importante sono le persone. Alla fine se hai un buon gruppo di persone di cui ti fidi veramente, con idee simili, si può organizzare tutto.
Ci sono sicuramente pro e contro. Certamente organizzare un ecovillaggio è più complicato di andare da vivere da solo, ci sono di più problemi pratici, giuridici, e personali. Ma se alla fine riesci a farlo sono solo vantaggi, perché sicuramente tutto è più facile avendo dei vicini che ci aiutano, supportano o semplicemente col quale trascorrere delle belle serata insieme. Poi anche dal punto di vista delle leggi, citando anche solo l’esempio dell’educazione parentale: se un nucleo vive da solo di sicuro si deve aspettare la visita di assistenti sociali pronti a dichiarare che un bambino non si integra, e invece se c'e un ecovillaggio, già questo non lo possono dire, ed anche si può organizzare una scuola nel posto comune dell’ecovillaggio. Sicuramente circa alcune questioni come queste, un grande ecovillaggio è meglio, ma noi sposiamo il concetto espresso da Matteo: "pochi ma buoni" smile
Prima di tutto, per quanto concerne l’organizzazione di un ecovillaggio consigliamo molto la lettura di questi articoli che abbiamo tradotto proprio per coloro che vogliono organizzarne uno (poi abbiamo smesso di tradurre questo ciclo di articoli, perché pensavamo che non servissero a nessuno shy Ma poi alla fine scappa fuori che invece servono! Ed allora probabilmente continueremo).
In ogni caso qui trovate i due articoli: questo http://paradisiverdi.ucoz.com/publ/3-1-0-6 e questo http://paradisiverdi.ucoz.com/publ/3-1-0-17

Poi se hai altre domande siamo qui, abbiamo già avuto esperienza, anche se non in questo paese, ma riteniamo che in ogni caso sia importante. Anche se sicuramente ci sono delle ovvie differenze, sia nella gente ed ancor di più dal punto di vista legale.

Quote (seradestate)
esempio io e dolceritmo abbiamo avuto problemi con il direttore dei lavori

Anche questa vostra esperienza è utilissima, a volte se ne sentono anche 10 ma poi si trova la risposta da soli biggrin


Marco e Olesya
 
seradestateData: Mercoledì, 02.02.2011, 09:18 | Messaggio # 11
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Anche dagli articoli che avete tradotto si evince che "avere idee simili" a volte è solo un'apparenza ...
e in realtà esistono tanti ecovillaggi quante sono le teste pensanti ...
ma questo genere di problemi sono quelli che esistono in qualunque comunità...
il discorso "giuridico" l'ho citato appunto perchè quando viene meno
il "comune sentire" oltre ad eventuali "attacchi " dalla comunità esterna
all'eco villaggio può garantirne la continuità...
Esempio : eco-villaggio dove ognuno ha la sua proprietà privata ...
e se l'eco-villaggio non ha una realtà anche giuridica
se uno cambia idea e decide di andarsene e vendere la proprietà a un cacciatore
si è introdotto uno squilibrio ...
ma se l'eco-villaggio è una fondazione con il suo statuto e ognuno ci entra con una quota
che è sua ma anche della fondazione ed è vincolato allo statuto
e perciò ai fini che persegue la fondazione
è più difficile che uno si faccia i cavolacci propri.


L'UNIVERSO E' UN RECIPIENTE SACRO: NON SI PUO' CAMBIARE...
LAO TZU
 
paradisiverdiData: Sabato, 05.02.2011, 00:34 | Messaggio # 12
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Ciao Seradestate, sicuramente hai ragione, ci deve essere uno statuto per tutti le ragioni che hai elencato tu.
A dire la verità in Ucraina si è venuti a conoscenza del problema, ovvero che c’erano idee diverse, proprio quando si è deciso di mettersi giù e scrivere lo statuto. Si era circa un centinaio di persone, e discutendo su vari punti si è capito che proprio non ce la si faceva a realizzare un ecovillaggio unico. Ci sono stati un po’ di litigi (100 persone, capirai che casino surprised ) ma alla fine è stata presa una decisione in maniera civile e sono stati fatti 3 ecovillaggi anziché uno, rimanendo tutti amici smile E quelli che erano rimasti per vicini erano proprio coloro dei quali ci si poteva fidare ciecamente, praticamente una famiglia! Per questo sottolineiamo sempre quanto sia importante parlare (anche qui sul forum, se non c'è modo per incontrarsi spesso) di tutto.
Poi lo statuto è utile anche per i nuovi arrivati, per sapere come siamo noi, quelli che già ci vivono dentro. Così proponendo la lettura dello statuto alla gente gli si dice anche che prima di tutto devono sentirsi d’accordo con esso, se no vanno a cercare altrove wink


Marco e Olesya
 
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