Le nuvole parlano! L'hanno sentito anche gli scienziati! - 11 September 2010

Piccole, birichine e loquaci? Le nuvole sono in grado di comunicare, suggerisce una rivista - ma di che cosa stanno parlano? Un nuovo studio ha stabilito che le nuvole "comunicano" l’un l'altra, come grilli canterini o lucciole lampeggianti in una notte d'estate. I sorprendenti risultati, pubblicati online sulla rivista Nature, potrebbero avere delle conseguenze significative per la nostra comprensione del clima terrestre.
Così la prossima volta che ti ritrovi sdraiato sulla schiena ipotizzando le forme delle nuvole, rimuginare su questo: stanno parlando di te tra di loro?
"I campi di nuvole sono organizzati in modo tale da ‘comunicare’ tra loro e produrre regolari, periodiche precipitazioni", ha spiegato Graham Feingold, un ricercatore della National Oceanic Atmospheric Agency (NOAA) e autore dell’articolo.
In altre parole, Feingold ha trovato prove evidenti di auto-organizzazione fra schemi regolari di pioggia e la ripetitiva crescita di quei soffi galleggianti di cotone.
Come funziona tale sincronizzazione? La pioggia raffredda l'aria mentre scende. Questo crea correnti d'aria verso il basso. Queste tasche d’aria colpiscono la superficie del pianeta, fluiscono verso l'esterno, e si scontrano tra loro, formando correnti ascensionali. L'aria che scorre in su crea nuove nubi nel cielo che si sostituiscono alle vecchie nubi dissipanti. Poi le nubi nuove producono pioggia, ed il pattern di oscillazione si ripete.
"In un certo senso quello che succede è che le nuvole comunicano tra di loro facendo calare la terra. Se si dispone di una serie di nubi che facciano esattamente questo, l'aria è costretta ad uscire di traverso da una nuvola ed incontra l'aria di un’altra" Feingold ha detto a FoxNews.com.
Voilà! Un discorso di nuvole!
Teorie precedenti sulla struttura delle nubi hanno spiegato che il cambiamento di temperatura è stato al cuore della generazione delle nubi, che i passaggi da caldo a freddo erano le forze chiave. Le precipitazioni come fattore di guida sono un qualcosa di radicale.
Ma nuvole parlanti? Questo è ancor più radicale.
Feingold è tuttavia abbastanza serio, citando la lunga storia di ricerca della comunicazione delle nubi...
"Se si va abbastanza indietro, la fisica alla base di questo fenomeno è stato registrata agli inizi del 1900 da uno scienziato francese" ha spiegato.
Egli guardava il sole attraverso un telescopio e notava i modelli di convezione. Lord Rayleigh ha poi inserito ciò in un quadro teorico, spiegando i motivi esagonali osservati in laboratorio, ha detto Feingold a FoxNews.com.
"Nel 1933 il primo rapporto di relazione tra le nuvole", da uno scienziato noto come Graham, ha detto. Ma Feingold pensa che l’idea di comunicazione delle nube potrebbe risalire a molto prima.
"Non ne sarei sorpreso se gli antichi già guardassero le nuvole notandone i modelli", ha dichiarato a FoxNews.com.

Tratto da: www.FoxNews.com