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Home » 2010 » Settembre » 27 » Animalisti in piazza contro la vivisezione. Anche la Brambilla dà il suo sostegno
Animalisti in piazza contro la vivisezione. Anche la Brambilla dà il suo sostegno
23:24
«Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni»: Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, fa suo quanto disse Albert Einstein a proposito della vivisezione, esprimendo «vicinanza e condivisione a tutti gli amici degli animali che domani sfileranno per le vie di Roma contro la vivisezione». Per il ministro «non è più accettabile che moltissimi animali ogni anno vengano crudelmente torturati e sottoposti ad esperimenti feroci fino a perdere ingiustamente la vita, per scopi che nulla hanno a che fare con il progresso scientifico che pur tutti vogliamo perseguire». Perciò «questo orrore deve scomparire come deve essere incentivata la ricerca e lo sviluppo di metodi alternativi alla sperimentazione animale».
«COSCIENZA TRASVERSALE» - Come spiega il ministro, «ferisce in particolar modo che proprio nel nostro paese, a Montichiari di Brescia, vi sia l'unico allevamento di «cani da laboratorio» rimasto in Italia, uno dei più grandi d'Europa, che spedisce verso l'orrore della vivisezione diverse centinaia di indifesi beagle ogni anno». Per questa ragione, «confermo la mia adesione alle richieste degli animalisti in corteo in merito alla 'Green Hill'», dice Brambilla, per la quale, però, «finalmente nel nostro paese si sta affermando una nuova cultura di amore e rispetto degli animali e dei loro diritti, una coscienza trasversale, che unisce la maggioranza dei cittadini, e che non può e non deve avere colore politico, proprio perchè rappresenta una grande battaglia di civiltà».
LO SCONTRO IN CASA PDL - La manifestazione di sabato è stata indetta per protestare contro la direttiva sulla vivisezione approvata dal Parlamento europeo l’8 settembre scorso, che di fatto conferma la possibilità di utilizzare animali per la ricerca scientifica, ampliando anzi - secondo le accuse degli animalisti - la norma con la possibilità di usare a tale scopo anche i randagi. Non è la prima volta che il ministro Brambilla prende posizione contro la vivisezione e anche per questo nei giorni scorsi gli eurodeputati del Pdl che avevano votato la direttiva si sono lamentati direttamente con il capo del partito, Silvio Berlusconi, chiedendogli di intervenire affinché il ministro interrompa le esternazioni che esulano dalla tematica del turismo.
IL CASO GREEN HILL - Lo slogan della manifestazione «Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori» si riferisce al nome della Green Hill, azienda italiana del bresciano che alleva beagle destinati ai laboratori per la ricerca scientifica. L’iniziativa è stata lanciata dal coordinamento autonomo, formato da attivisti e non da associazioni,"Fermare Green Hill". La partenza del corteo è prevista alle 15 da piazza della Repubblica. Alla manifestazione aderisce anche la Lav che si batte da tempo affinchè l'Italia, da subito, approvi una legge nazionale che non potrà essere scalfita dalla direttiva europea e che, in ogni caso, fra due anni quando ci sarà da lavorare sul recepimento nazionale della direttiva, lo si faccia in maniera più restrittiva, per dare qualche speranza ai 12 milioni di animali che ogni anno muoiono nei laboratori europei. Ad esempio, introducendo a livello nazionale il divieto di ricorso a cani e gatti randagi che era già permesso dalla precedente Direttiva europea del 1986, ma vietato in Italia dalla Legge 281/91 e dal Decreto legislativo 116/92.

Tratto da: www.corriere.it
Visto: 1573 | Aggiunto da: paradisiverdi
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