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Aspetti tecnici
paradisiverdiData: Mercoledì, 02.09.2009, 00:41 | Messaggio # 16
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Ciao a tutti, infatti sarebbe un vero peccato se il progetto dovesse dividersi. sad
Ma il punto è che quella pagina di “Progetto” è stata stilata assieme alla Fam. Pace e noialtri quando abbiamo scritto intendevamo ogni singola virgola e non abbiamo nessuna intenzione ora di violare il nostro ideale nel quale abbiamo sempre creduto e crediamo profondamente. Noi pensiamo che una soluzione temporanea sia una perdita di tempo, energia e denaro.
Le difficoltà ci saranno sempre, così come i problemi economici, i soldi non cadranno dal cielo e modificare il proprio sogno in base a tali fattori renderà il suo raggiungimento ancora più arduo, secondo noi.


Marco e Olesya
 
paceData: Sabato, 05.09.2009, 10:29 | Messaggio # 17
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ciao a tutti!!ma ricordate che c'è sempre la soluzione concessione!!e quella può diventare definitiva..gli elfi ormai sono riusciti a farsi denominare riserva la loro area demaniale e nessuno più li manderà via!!a campanara è stata fatta un'operazione di sgombero perchè c'è la destra....e vogliono dimostrare che loro buttano via i soldi per far sgomberare 4 gatti che recuperano zone abbandonate...ma loro dopo 3 giorni sono ritornati nelle loro case...ed è tutto come prima..hanno formato un'associazione e aspettano di ottenere la concessione...
l 'assessore baronti(ass.regionale alle politiche attuative)ha definito in toscana una legge per progetti pilota sperimentali stanziando 13 milioni di euro e mettendo bandi,proponendo zone di demanio basandosi sul bisogno della prima casa et...
tutto lì noi cerchiamo di puntare su questa soluzione perchè è giusto creare un progetto a portata di tutti


pace
 
GardnerData: Sabato, 05.09.2009, 17:13 | Messaggio # 18
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Ciao ragazzi,ho letto un po’ in giro e non è proprio così, quando una cosa è in concessione praticamente non è tua e tutto puo’succedere. Che gli elfi non li manderanno mai via è:
1)una opinione
2)una cosa mai successa FINO ADESSO.
3)le elezioni politiche ci sono di continuo, destra o sinistra, se non si e’a casa propria tutto puo’sempre succedere
Il demanio è, in senso generico, l'insieme di tutti i beni che APPARTENGONO ALLO STATO.mi sembra d’aver capito che il vostro intento sia di staccarsi dal sistema e… praticamente come andare a abitare in maniera sempre dipendente dallo stato e, se gli gira male che volgiono un giorno farci un parco o un non so cosaltro, be’ capite voi stessi. quindi,dico solo, attenzione!In ogni caso, non scoraggiatevi! avremo tutti un successone, in questo periodo sto leggendo molto e dicono che pensare positivo sia d'aiuto, non so se anche voi credete in queste cose ma non costa niente provare, no? e dai, bisogna provare a stare uniti, insieme abbiamo il potere!
 
colibrìData: Sabato, 05.09.2009, 19:40 | Messaggio # 19
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Quote (Gardner)
dicono che pensare positivo sia d'aiuto

Ciao Gardner ,sono convintissimo di quest'asserzione!Vorrei raccontare un fatto realmente accaduto a me ,che avvalora questa considerazione sul pensiero positivo,scusate se uscirò per un attimo dall'argomento di fondo che è quello del terreno,mi trovavo in vacanza in Tunisia,e per farla breve , un giorno e una notte sono rimasto a dormire nel deserto,io ed una coppia di amici ,ci avevano avvertito di stare attenti ad eventuali scorpioni ,ma io mi sentivo sereno e non ci pensavo più di tanto,invece una persona delle due che erano con me,per tutto il giorno ,ripeteva ah e se viene lo scorpione ,come facciamo ....ed io ma dai non ti ci fissare...Viene la notte ci corichiamo nei sacchi a pelo ,ad una distanza di circa 1 metro l'uno dall'altro .Il mattino seguente ,all'alba mi sveglio ,mi stiracchio e vedo accanto a me ,svegliarsi anche la persona che aveva paura dello scorpione,ebbene non appena questa esce dal suo sacco a pelo ,vedo che un grosso scorpione le sta salendo su per la gonna,allora prendo la borsa che avevo usato a mo' di cuscino e la lancio colpendo lo scorpione che cade a terra e lesto va a rifugiarsi sotto un sasso.Certo qualcuno dirà ,un caso semplicemente...a me piace pensare che siamo noi che influiamo la nostra vita ,con i pensieri ,sia nel bene come nel male.Per cui ragazzi confidiamo nella buona riuscita del nostro progetto ed esso sicuramente si avvererà.

Added (05.09.2009, 19:40)
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Quote (Gardner)
pensare positivo

Scrivo qui,in aspetti tecnici ,quello che sto per dirvi perchè ,secondo me ,questo è un aspetto tecnico da non sottovalutare,ma non voglio riferirmi a leggi ,decreti e similari...ma nel modo di porci verso questo progetto ,che è l'aspetto tecnico ,se così vogliamo chiamarlo ,della nostra mente.Molti di voi conosceranno il libro The secret,su come realizzare i nostri desideri,e molti magari avranno letto degli esperimenti di Masaru Emoto sulle molecole dell'acqua che cambia forma più o meno armoniosa in base agli influssi esterni ed alle vibrazioni che riceve.Ecco io ogni giorno più volte al giorno ,immagino di passeggiare nel nostro terreno ,mi giro e guardo la facciata della mia casa ,accarezzo il mio cane e saluto affettuosamente i vicini che passano vicino la siepe,ed ogni volta arricchisco questa mia visione,e credetemi sono convinto che se tutti visualizzassimo ,ognuno con le proprie preferenze ovviamente,il progetto in atto già finito ,sono sicuro che esso andrà in porto ,prima di quanto potremmo pensare .


per me esiste solo il cammino lungo sentieri che hanno un cuore.
 
paradisiverdiData: Domenica, 06.09.2009, 01:08 | Messaggio # 20
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Ciao a tutti! smile Gardner noi crediamo molto in questo genere di cose e grazie Colibrì per il tuo esempio. Infatti crediamo anche noi che sia importantissimo avere i pensieri, diciamo, giusti. Sappiamo dei cristalli d’acqua, c’è addirittura un articolo (<-LINK) nel sito ed abbiamo anche pubblicato dei frammenti tratti da “The Secret”. Ci sono infatti molto libri che ne parlano, ad esempio Richard Bach nel suo “Illusioni – Le avventure di un Messia riluttante” già ne parlava e sempre nuova letteratura a riguardo esce ai giorni nostri. Anche Klaus Joehle ha descritto delle belle pratiche nei suoi libri. Sarebbe l’ideale applicare un bel pensiero collettivo che risulterebbe più potente ma questo richiederebbe anche il soffermarsi a pensare ad un obiettivo unico, discusso insieme e programmato, tutti alla stessa ora. Visti i nostri orari indecenti sarà fatica… Ma già come fa Colibrì è una gran bella cosa! up

Per quanto riguarda l'altra questione, citiamo una fonte: “Sui beni demaniali si esercita l'uso pubblico, cioè la collettività ne può godere i benefici direttamente (come nel caso delle spiagge o dei musei) o indirettamente (nel caso dei porti o degli aeroporti)”. Questo vuol dire che anche se ottenete una specie di concessione non siete mai sicuri che un qualche ente non deciderà un giorno di metter su una qualsivoglia cose nel vostro borgo, se gliene farà comodo. Inoltre, non vi può essere venduta, essendo proprietà perenne dello stato. Avete citato gli Elfi, diciamo che loro come comunità sono la più vecchia ed oramai la più riconosciuta, tuttavia hanno affrontato 10 anni di lotta, voi siete pronti a questo? Ragazzi noi vi auguriamo veramente il meglio ma fate attenzione, c’è anche la casa dei vostri figli in ballo.


Marco e Olesya
 
Josef_KnechtData: Mercoledì, 23.09.2009, 23:04 | Messaggio # 21
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Ciao a tutti, io trovo qualche contraddizione, o comunque qualcosa di non chiaro tra l'ideale del progetto e quello che poi si andrà a realizzare:
per me una comunità è un gruppo di persone che decide intenzionalmente di condividere non solo degli ideali, ma necessariamente le attività del villaggio; quindi mi immagino che le attività "agricole" siano comuni e debbano servire a soddisfare i vari nuclei familiari. Anche io ritengo che ognuno debba avere il proprio spazio autonomo, ma immaginare dello spazio per il proprio giardino , orto, recinto per i cavalli, e laghetto personale, il tutto mi sembra troppo dispersivo e mi sa più di eco villaggio residenziale in cui alla fine ognuno porta avanti la sua vita. Per parlare di reddito personale, per lo meno nel momento in cui si acquista il terreno, vuol dire che tutti dovranno trovare lavoro nel posto in cui si trasferiscono, e se lavoreranno per avere un proprio reddito chi manda avanti il villaggio ? Sono abbastanza convinto che almeno inizialmente ci saranno persone che vanno e persone che vengono, è successo così in tutti gli ecovillaggi, e per cominiciare a carburare ci vorrà del tempo, perchè si dovrà formare uno zoccolo duro di persone coese che abbiano feeling. Ho letto qualche post più su di Torri (dove sono stato questa estate). Torri esiste da moltissimi anni, ma solo da cinque o sei sta veramente "tirando", nei primi anni ci sono stati forti dissidi e si erano formati due gruppi, alla fine chi è rimasto ha dovuto ricomprare gli appartamenti di chi è andato via... A Torri comunque per come è la conformazione del borgo (particolare e molto bella), gli appartamenti appunto sono attaccati e confinano con le stanze per i vacanzieri estivi, perchè nel periodo estivo apre una vera e propria attività di ricezione, la maggior parte delle persone che arrivano sono stranieri, poi ci sono ragazzi volontari che aiutano in cucina e nelle pulizie in cambio di vitto e alloggio. I residenti comunque sono una specie di famiglia allargata, quasi sempre cenano tutti insieme, poi ad esempio hanno una lavanderia unica: il primo che passa e vede che c'è una sufficiente quantità di panni da lavare carica la lavatrice ed il primo che passa e vede che la lavatrice ha finito, prende e stende i panni. Adesso non so bene come funziona l'economia, che sembra sia privata, ma in realtà c'è un meccanismo per cui l'associazione (che non è fatta solo da residenti) paga chi effettua dei lavori nel villaggio, che poi a sua volta dovrà dare il suo contributo a fine mese all'associazione stessa, quindi alla fine i soldi non escono così facilmente dall'associazione. Io questa estate ho visto i residenti sempre presenti nel villaggio, ognuno dedito alla sua attività, ecco perchè prima ho detto "non ho ben capito come funziona l'economia". Forse nei mesi invernali ognuno avrà una sua attività, non so (non ho chiesto), ma comunque non sono autosufficienti nemmeno dal punto di vista alimentare, tranne che per l'olio. L'eco villaggio in assoluto più autosufficiente credo sia la storica comune di Bagnaia che esiste da trenta anni, dove la maggior parte lavora all'interno, ed infatti hanno una vera e propria azienda agricola che vende i propri prodotti e che è molto radicata sul territorio; lì però o lavori fuori o lavori dentro hai diritto ad uno stipendio mensile extra molto piccolo che è per tutti lo stesso, extra vuol dire però che è per gli "stravizi" perchè la comune pensa a tutto il necessario dei residenti, da tutti i punti di vista; addirittura la comune provvede alle spese per mandare a scuola i bambini che ci sono. Insomma per me se si parla di comunità, si parla di socializzazione, di attività in comune, di aiuto reciproco...

Scusate se sono stato abbastanza lungo


...chè io desidero sbocciar laggiù, sfocato
nell'opaco, come una soubrette
disobbodiente, a trastullarmi.
 
paradisiverdiData: Giovedì, 24.09.2009, 02:04 | Messaggio # 22
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Ciao Sandro, grazie per averci dato la tua idea di comunità e noi siamo d’accordo con te. Le nostre visioni e le nostre ragioni sono descritte nel progetto, ma ora ti diciamo qualcosa in più smile

Mah, in verità contraddizioni non ne vediamo. Per noi comunità vuol dire un gruppo di persone indipendenti, con le loro personalità ed allo stesso tempo uniti da idee e, sicuramente, dalle attività dell’ecovillaggio. Il proprio orto, ecc ecc. è un diritto di ogni famiglia, avere i propri spazi. Ed avere i propri spazi è fondamentale. Un cortile che è il piccolo paradiso di ogni famiglia, uno spazio delicato e dedicato ai propri sogni e bisogni.
Tutto ciò può sembrare troppo poetico ma tuttavia non meno tecnico. Non ci ammaleremo, non avremo bisogno di medicine (giusto per menzionare alcuni obiettivi) – E questo è possibile solo avendo la PROPRIA terra, col PROPRIO albero di mele, pomodori, ecc. Solo in questo modo le piante possono sapere di che cosa UN INDIVIDUO ha bisogno, se vitamine in più o quant’altro. E questo non è un discorso da filosofi, poeti o new age, è semplice chimica del corpo. Le attività in comune ci saranno, i vari lavori agricoli, il mutuo supporto e reciproco aiuto, è ovvio. Infatti se noti, nel progetto abbiamo sottolineato particolarmente l’aspetto dello spazio comune, addirittura il tutto partirebbe proprio da quello. Poi, dove e come si laveranno i panni ecc. lo si deciderà con gli abitanti a tempo debito, non è una questione che secondo noi tocca la filosofia del progetto. Il punto è vivere in armonia e secondo la nostra ideologia. Poi se si vuole mangiare insieme lo si fa oppure no, perché deve essere una regola? Una regola deve essere vivere insieme in maniera spontanea e naturale, quindi se uno vuole un attimo il proprio spazio, ce l’ha. Se tutti vogliono mangiare sempre insieme e lavare i panni insieme lo fanno. Uno nel suo orto può crescere i suoi pomodorini (tanto per fare un esempio) e se a qualcun altro servono glieli si da, mica gli si dice “te cosa vuoi?!” biggrin Un cavallo non è un pezzo di legno ma un membro della famiglia, ecco perché chi vorrà averne uno avrà bisogno di avere uno spazio dedicato all’interno del proprio cortile. Un cavallo, un cane, un gatto… Membri della famiglia, insomma. Dei genitori vogliono dei figli LORO, non dei bambini in comune, così come dei bambini vogliono i LORO genitori, non un’adunata di gente simpatica che gli sta intorno.
E tutto ciò non è dispersivo, lo sarebbe se volessimo fare gli agricoltori. Utilizzando i metodi della permacultura e/o agricoltura sinergica si ha poi tanto tempo libero da dedicare all’arte, all’amicizia, a tutto quello che ci completa come persone.
E’ anche questo uno degli scopi di un ecovillaggio, lavorare come schiavi nei campi alla fine è “meglio” che lavorare come schiavi un ufficio, tuttavia! Il senso di comunità è MOLTO importante: lavori insieme compresi quelle agricoli, eventi culturali, cenette, canzoni, chiacchiere (lavanderia comune anche smile ) ecc. Questi non sono assolutamente punti che determinano una contraddizione. Poi non si è mai parlato di reddito personale. Avremo un debito per il terreno e chi lavora fuori metterà una parte dei suoi guadagni ad estinguere quello più si parlava di una piccola cassa comune. Dopo, va beh, anche questa non è una regola perché alla fine ci si basa anche sul libero arbitrio delle persone. Inoltre, questo è un discorso che riguarda i tempi iniziali perché l’obiettivo è, appunto, l’indipendenza e l’autosufficienza e, quindi, in un primo momento i lavori all’interno dell’ecovillaggio saranno eseguiti da un certo gruppo di persone e via via che la cosa ingrana la parte extra sarà sempre meno. Anche questo è un aspetto del quale si parlerà faccia a faccia prima di iniziare la convivenza. Una delle idee che abbiamo avuto per dare sostentamento all’ecovillaggio è un agriturismo attiguo al nostro appezzamento, in questo modo, se la cosa funziona, a rotazione tutti si possono occupare di tutto.


Marco e Olesya
 
paradisiverdiData: Giovedì, 24.09.2009, 02:04 | Messaggio # 23
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Bisogna anche dire che è difficile fare pronostici esatti, l’importante è cercare di fare un piano dettagliato sviluppato al meglio nei più minimi dettagli e cercare di farlo funzionare, poi ci sono sempre gli imprevisti di sorta e si vedrà. Non abbiamo mai considerato l’aspetto ricettivo dell’ecovillaggio (anche per questo funzionerebbe l’agriturismo che, in ogni caso, seguirebbe le nostre filosofie) perché non ci alletta l’idea di “villaggio vacanze per alternativi” con gente che va e viene nel luogo dove i partecipanti (certo, coloro che formeranno il famoso zoccolo duro) hanno messo il cuore. Non sai mai chi sono coloro che vanno e vengono e quindi… Su richiesta saremo aperti a visite, certo, non siamo mica una setta. Solo non vogliamo impostare l’ecovillaggio su certi stilemi. E speriamo di parlare a nome di tutti gli attuali componenti ma ci sembra d’aver capito di si smile

Un’altra cosa che ci sentiamo di dover parlare è che, per questo progetto, non ci rifacciamo a realtà già esistenti in Italia per il semplice motivo che, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, queste comunità propongono degli aspetti che non ci soddisfano. Noi non diciamo e non abbiamo mai detto di essere meglio di altri, semplicemente abbiamo una determinata visione di come dovrebbero essere le cose in questo ambito e la proponiamo. Rimaniamo, tuttavia, aperti ai compromessi ma ecco anche perché non ci aggreghiamo a qualcun altro ma vogliamo appunto proporre un modello, se vuoi, inedito.

Poi va beh, se tu hai visto delle contraddizioni che a noi non sembrano tali, è normale smile Specialmente all’inizio, la cosa principale è parlare e chiarirsi smile Olesya ha già avuto questo tipo di esperienza in ecovillaggio e sono stadi che si passano per forza, è il processo di formazione. Quindi, contraddizioni o no, tutto procede per il verso giusto.

Una precisazione sulla scuola: negli ecovillaggi spesso si riscontra la scuola interna / istruzione parentale, mandare propri bambini ad una scuola “normale” è una caratteristica più dei cohousing (crediamo), in quanto un ecovillaggio punta ad essere un modello completamente autosufficiente smile


Marco e Olesya
 
GardnerData: Domenica, 27.09.2009, 18:33 | Messaggio # 24
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ciao josef,benvenuto!paradisi,vi siete dovuti impegnare per quasta risposta! biggrin biggrin c'e' voluto un po' per leggerla tutta! sembra siate proprio ispirati ed e' una cosa buona, penso sia come un motore per far muovere le cose. ma infatti avete solo spiegato meglio cosa c'e' scritto nel progetto, pero' posso capire ci voglia molto tempo a leggerlo biggrin
 
paceData: Lunedì, 28.09.2009, 12:06 | Messaggio # 25
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ciao Josef_Knecht, ,
è un piacere conoscerti e leggere le tue osservazioni. biggrin
mi sento in dovere di risponderti perchè il progetto(quello pubblicato sul sito paradisi) l'ho "buttato giù" circa un anno fa , per un buon 95% io.
Marco ed Olesya hanno aggiunto dei pezzi o tolto alcune cose che ritenevano brutte etc..ovviamente condividendolo pienamente l'hanno poi pubblicato.
questo progetto io attualmente lo sto modificando di continuo...insieme ad altre persone che mi fanno riflettere come hai fatto tu.
condivido molto le tue osservazioni.ci sono davvero delle contraddizioni ed anche io sto riflettendo su tutto ciò che hai scritto.
ti ringrazio perchè mi stai dando altri spunti nuovi su cui riflettere.
è un progetto in continua evoluzione,per me,e chissà come lo trasformerò ancora per renderlo il più ottimale possibile(perfetto non lo sarà mai)..
ciao Gardner, piacere di conoscere anche te! smile
per il discorso concessione hai ragione pure tu,non è sicura...al 100% ma noi stiamo valutando questa possibilità come temporanea(potrebbe durare 2 anni come 10) per cominciare a stare insieme, per creare il gruppo e il famoso feeling,per imparare anche la vita comunitaria (questa si chiama scuola di vita)visto che quasi tutti noi veniamo da vite mononucleari.
e qui ci si collega alle parole di Sandro "ecovillaggio residenziale dove ognuno si fa la propria vita"
ciao a tutti e saluti luminosi
Mara


pace
 
Josef_KnechtData: Lunedì, 28.09.2009, 13:09 | Messaggio # 26
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Ciao Pace, ciao Gardner,
capisco perfettamente che scrivere un progetto non è per niente facile, anche perchè se si va troppo nel dettaglio, diventa lunghissimo e si rischia che chi legge lo trovi "pesante"; quando Marco e Olesya mi hanno dettagliato meglio il tutto ed hanno fugato alcuni miei dubbi, è emerso che alcune contraddizioni in realtà, erano solo, diciamo "apparenti"; il mio consiglio è di far combaciare maggiormente la sezione "Ideologia" con la sezione "Organizzazione Territoriale"
Comunque parlarne e discuterne in modo molto disteso come succede qui sul forum mi sembra già un buon esercizio smile

Volevo solo aggiungere a Marco ed Olesya che tutto quanto ho descritto riguardo a Torri, è solo perchè prima di me ci si era chiesti come erano organizzate altre comunità, ed ho letto un riferimento a Torri (ripreso mi pare dal sito del rive); poichè questa estate ho trascorso qualche giorno lì con la mia compagna, mi sembrava opportuno riportare ciò che avevo notato con i miei occhi, come ad esempio il discorso della lavanderia comune, che è stata pensata soprattutto per risparmiare energia ed acqua. Con questo non volevo dire però che l'organizzazione di Torri è quella ottimale.

Josef/Sandro


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paradisiverdiData: Martedì, 29.09.2009, 02:36 | Messaggio # 27
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Ciao a tutti! hello

Quote (Josef_Knecht)
il mio consiglio è di far combaciare maggiormente la sezione "Ideologia" con la sezione "Organizzazione Territoriale"

Sandro grazie per il consiglio, infatti già da tempo pensavamo di riorganizzare quella parte di progetto e con la tua "spinta" hai contribuito ad accelerare il processo smile

Per quanto riguarda Torri, bisogna sicuramente fare tesoro delle esperieinze altrui! Va bene analizzare gli sbagli ed i successi degli altri e filtrarli attraverso la propria ottica (anche se poi di sbagli se ne fanno ugualmente tanti biggrin ).


Marco e Olesya
 
matteo87Data: Martedì, 18.05.2010, 04:03 | Messaggio # 28
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ragazzi, qualche domanda:

1-una volta diventati proprietari dell'ipotetico terreno, bisognerà iniziare a pagarci le tasse sopra? cry o esiste un qualche escamotage per non sborsare quattrini allo stato?

2-per quanto riguarda l'edificabilità, mi sembra di aver capito che in un terreno agricolo si può costruire un "capanno" ogni tot, per "capanno" si intende una casetta purchè non sia attaccata alla corrente,telefono,acqua,gas???

3-nel caso, per la costruzione della suddetta ecocasettahobbitsuperbellissima non c'è bisogno dell'intervento di professionisti o terzi? (penso di no dato che è proprietà privata e che si tratta di capanni agricoli)

4-come pensate di regolarvi per le sementi? per portare avanti un progetto agricolo su così vasta scala serviranno quintali di semi di moltissime piante.

5-quali sono le piante che sono fondamentali per la sopraavvivenza di una comunità? mi spiego meglio, nello sfortunatissimo caso in cui una piaga affligga la nostra terra rendendo inutilizzabile un intero raccolto, quali sono le piante i cui prodotti (non deperibili) che stipati in grande quantità costituiscono la base di sicurezza con cui poter sopravvivere? io pensavo frumento, cereali e non sò che altro.... patate??


Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro .

Messaggio modificato da matteo87 - Martedì, 18.05.2010, 19:55
 
paradisiverdiData: Mercoledì, 19.05.2010, 00:48 | Messaggio # 29
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1) Qui tutti dipende. Se ci sono sorgenti d'acqua che il comune ha captato allora si, ma è una tassa irrisoria. Poi si probabilmente c'è una tassa sugli immobili che poggiano sulla terra, ma anch'essa è piccola. In ogni caso, per quel che ne sappiamo noi, sono fattori che variano da comune a comune, ecco perchè dovremo informarci bene in base a dove sarà il terreno. Già tagliando via le bollette è molto, alcune piccole tasse saranno magari accettabili. Tuttavia è possible che qualche via d'uscita ci sia, ci sono altri ecovillaggi già esistenti che noi dubitiamo paghino qualcosa biggrin

2) Si per ogni tot di ettari si può costruire un fabbricato, tramite la concessione agricola. Il quantitativo esatto va sempre chiesto in comune, o alla provincia. Per quanto riguarda l'attaccamento alle utenze, non ne siamo sicuri, ma pare sia indifferente.

3) Per quanto riguarda l'intervento di professionisti, se intendi per costruire, beh, sta al padrone di case decidere se avere bisogno o no smile La cosa quasi certa è che si dovrà andare da un geometra coi progetti, forse anche per i vigili del fuoco e per le norme di sicurezza in caso di incendio, ecc ecc.

4) Non vediamo invece il problema per quanto riguarda i semi. Il progetto si svilupperà via via gradualmente ed ecco perchè non avremo bisogno di piantare subito tonnellate di semi. Ci saranno da comprare degli alberi da frutta, semi di verdura a meno che non si trovi qualcuno che li regala smile Poi magari qualche alberello da bosco che piace, non sarà un problema chissà fare un trapiantino da un boschetto vicino, pensiamo smile Poi ci potremo organizzare per le specie che ci piacciono di più ed attivarci per trovarle, comprarle, prenderle in dono e quant'altro.

5) Hmmm... Questa ultima domanda ci coglie un pò impreparati ma, si, pensiamo che i cereali vincano. Ma ad ogni modo si può realizzare tanta frutta/verdura secca... funghi, pomodori, ecc ecc. Basta una spruzzata e sono pronti! E' certo un bene essere preparati su tutto ma pensiamo positivo! E continuiamo a tenere a mente che il pensiero è materiale, noi creiamo il nostro futuro wink


Marco e Olesya
 
uolzaData: Sabato, 22.05.2010, 10:28 | Messaggio # 30
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Quote (Gardner)
Ciao ragazzi,ho letto un po’ in giro e non è proprio così, quando una cosa è in concessione praticamente non è tua e tutto puo’succedere.

sono d'accordo..ma devo fare delle puntualizzazioni

Quote (Gardner)
. Che gli elfi non li manderanno mai via è:
1)una opinione
2)una cosa mai successa FINO ADESSO.
3)le elezioni politiche ci sono di continuo, destra o sinistra, se non si e’a casa propria tutto puo’sempre succedere
Il demanio è, in senso generico, l'insieme di tutti i beni che APPARTENGONO ALLO STATO

Sono stato un mese circa dagli elfi sul finire degli anni '80.. e finchè ho abitato in toscana in qualche ho mantenuto un contatto:
1) verissimo :-) ma gli elfi sono veramente una forza, non solo per quel che fanno nei loro villaggi ma per la rete che son stati in grado di realizzare (c'è chi lavora su ciò dagli anni '70)
2) ci hanno tentato, a metà degli anni '80, ed è proprio in quell'occasione che ho sapuito della loro esistenza. Hanno fermato le ruspe.. ma erano in tanti e riescono all'occorrenza a mobilitare un sacco di gente
3) i loro villaggi e terreni non sono demanio, e quindi non appartengono allo Stato. Rientrano nei cosiddetti "Usi Civici" e sono proprieta inallienabile della collettivita residente, zone adibite usualmente a pascolo, fienagione, legna, non ci si puo costruire, non sono vendibili. Una volta residenti, sono riusciti a legalizzare le occupazioni, grazie anche alla realtà Cadorina, dove gli usi civici si chiamano regole.
Questa cosa poco nota, residuo di antiche concessioni Imperiali, esiste da per tutto (almeno in italia x quel che ne so), ed è veramente difficile reperire informazione in loco..
Dove abito io si chiamano comunelle e sono gestite dalle varie comunità slovena del carso.
Nel comune di Trieste (ma ciò sembra stia accadendo un po da per tutto) oltre ad essere già state "espropriate", per esigenze a beneficio della comunità (per quel che ho notizia, vi hanno costruito almeno una grossa fabbrica, e in molte zone case per i profughi nel dopoguerra) c'è la tendenza a farle "sparire".. tempo fa esisteva un'ufficio "per l'allienazione degli usi civici" o qualcosa del genere, ora non piu rintracciabile. A Bolzano era partito un censimento capillare. Ed ho letto qualcosa in volata da qualche parte che le vogliono proprio abolire (ops..non ci sono piu)

C'è da considerare inoltre che gli elfi hanno incontrato il favore degli eredi degli originari abitanti, trasferitisi a valle, i cui figli non erano interessati a quei posti sperduti.
Per cui la possibilità esiste.. ma servono anni e anni di lotta (20/30 ?) ed una forza, che una comunità che non ha ancora trovato dimora, non ha!
Certo che, acquistare casa e terreno, confinanti con una di queste zone, sarebbe proprio un bel colpo!

 
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